La riforma del sistema pensionistico italiano, concretizzata nella legge di Bilancio per il 2025, introduce un’opportunità significativa per i lavoratori dipendenti vicini alla pensione. La possibilità di accedere alla pensione anticipata flessibile, definita “Quota 103”, o alla pensione anticipata ordinaria (con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, e un anno in meno per le donne), si accompagna ad una novità regolamentare che mira a incentivare la permanenza in servizio.In particolare, il lavoratore che, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, sceglie di proseguire il rapporto di lavoro con il datore, può richiedere che i contributi previdenziali a suo carico, tradizionalmente versati all’ente previdenziale, vengano indicati direttamente sulla busta paga. Questa modalità di versamento, chiarita dall’Inps con una recente circolare, presenta un vantaggio fiscale non trascurabile: tali importi non sono soggetti a imposizione fiscale ai fini dell’IRPEF.Questa scelta si inserisce in una strategia più ampia volta a contrastare il calo demografico e la carenza di competenze, incentivando l’anzianità lavorativa e sfruttando l’esperienza dei lavoratori più maturi. La possibilità di accumulare ulteriori contributi, esentasse, nel periodo di permanenza in servizio, rappresenta un elemento di attrattiva per chi, pur avendo diritto alla pensione, desidera continuare a lavorare.È cruciale sottolineare che l’agevolazione fiscale riguarda esclusivamente la quota contributiva a carico del lavoratore, ovvero la parte relativa all’invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Il datore di lavoro rimane, come previsto dalla legge, responsabile del versamento della quota contributiva a proprio carico, che rimane soggetta alle consuete regole fiscali.La novità introdotta non modifica i criteri di accesso alla pensione anticipata, né le modalità di calcolo della pensione stessa. Essa agisce come un incentivo economico aggiuntivo per i lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento, contribuendo a stabilizzare il sistema previdenziale e a favorire la continuità delle attività produttive. La circolare dell’Inps fornisce dettagli operativi e chiarimenti interpretativi, essenziali per la corretta applicazione della norma e per garantire la trasparenza nei rapporti tra lavoratori, datori di lavoro e istituto previdenziale.