02 settembre 2024 – 12:45
Fiorenzo Borello, imprenditore di successo e fondatore di una vasta catena di 52 supermercati distribuiti in tutta la regione torinese, ha sollevato recentemente un grido d’allarme riguardo alla diffusione preoccupante dell’abuso di alcol tra i giovanissimi. “Abbiamo notato un netto aumento dei furti di bevande alcoliche e superalcolici nei nostri punti vendita – ha dichiarato – i responsabili sono ragazzi appena quattordicenni o quindicenni. Questa è una piaga sociale che va affrontata coinvolgendo attivamente le famiglie dei giovani”. Le sue parole hanno suscitato una pronta risposta da parte del Centro Alcologico del Piemonte, situato presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Negli ultimi tre mesi sono stati registrati ben 150 accessi al pronto soccorso per disturbi legati all’abuso di alcol, con una particolare incidenza nelle fasce d’età comprese tra i 17 e i 30 anni e tra i 40 e i 55 anni. Attualmente il Centro segue circa 200 individui alle prese con problemi legati all’alcolismo, ma proprio per far fronte a questa emergenza, a partire da settembre sarà operativo tutti i giorni grazie alla direzione dell’ospedale Mauriziano. Il problema principale risiede nell’aumento dei consumatori giovani che si avvicinano precocemente all’alcol. Le motivazioni sono molteplici e il percorso di guarigione non è immediato, bensì graduale e soggetto a possibili ricadute. Presso il Centro Alcologico si narrano numerose storie di giovani alle prese con l’abuso di alcool: c’è la studentessa universitaria che beve per superare la timidezza e sentirsi più disinvolta in compagnia degli amici, affrontando situazioni che sarebbero difficili da gestire sobria; poi c’è il caso del ragazzo che, ubriaco, ha causato già quattro incidenti stradali distruggendo due automobili – un vero miracolo se non ha perso la vita o ucciso qualcun altro; infine vi è la storia della diciassettenne che ha iniziato ad acquistare birre da sola durante la pandemia quando aveva solo tredici anni.