“Emergenza cinghiali: agricoltori in allarme ai 5 Laghi di Ivrea”

Date:

11 luglio 2024 – 14:45

La situazione critica che coinvolge la Città Metropolitana di Torino e gli agricoltori della zona dei 5 Laghi di Ivrea, in merito al problema dei cinghiali, è diventata sempre più urgente e preoccupante. Coldiretti Torino ha sollevato nuovamente la questione riguardante l’istituzione della nuova area protetta delleporediese, una decisione fortemente contestata dall’associazione degli agricoltori locali che comprende i laghi Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio. Questa area coinvolge diversi Comuni tra cui Ivrea, Montalto Dora, Borgofranco, Cascinette e Chiaverano.Da oltre un mese è venuta meno la gestione faunistica che consentiva agli operatori autorizzati di intervenire durante le ore notturne per ridurre il numero di cinghiali presenti nella zona. Con l’istituzione del nuovo parco gestito dalla Città Metropolitana di Torino e approvato dal Consiglio regionale, si rende necessario un piano regolatore specifico per la gestione faunistica che al momento non è ancora stato definito.Nonostante le richieste avanzate in anticipo alla scadenza del 1 giugno al consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana, Alessandro Sicchero, affinché intervenisse tempestivamente per evitare il blocco delle attività di contenimento dei cinghiali nella zona dei 5 laghi, non si è ottenuta alcuna risposta da parte dell’amministrazione. Nel frattempo continuano ad aumentare le segnalazioni riguardanti danni alle coltivazioni nelle aree circostanti il nuovo Parco.Coldiretti aveva sollecitato un intervento preventivo per evitare il caos nella gestione dei cinghiali. Purtroppo sembra che l’istituzione del Parco sia stata considerata solo come uno strumento politico senza tenere conto delle reali esigenze e problematiche legate all’agricoltura locale. Adesso tutto è in stallo in attesa degli strumenti di gestione obbligatori previsti dalla legge e nel frattempo gli agricoltori subiscono ingenti danni alle loro colture tra prati, mais, castagne e vigneti, senza dimenticare il costante rischio di incidenti stradali causati dagli animali selvatici vaganti senza controllo.

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