03 agosto 2024 – 10:01
Il consumo di crack, definito come la cocaina dei meno abbienti, sta segnalando un allarme crescente anche nella regione della Valle d’Aosta. Le statistiche ufficiali forniscono solo una visione parziale di questa problematica: i test antidroga rilevano la presenza di cocaina nel sangue senza distinguere le modalità di assunzione, ma i dati sono in costante aumento. Nel 2021, il Servizio per le dipendenze dell’Usl della Valle d’Aosta seguiva 22 individui per abuso di crack. Tuttavia, nel corso degli anni successivi si è registrato un incremento significativo: nel 2022 il numero è salito a 30 persone assistite, nel 2023 a 51 e nel 2024 addirittura a 55 individui seguiti dal servizio. Questi numeri rappresentano più che un raddoppio rispetto agli anni precedenti.Analizzando nel dettaglio i dati demografici dei consumatori di crack assistiti dalla struttura sanitaria, emerge che solo una persona rientra nella fascia d’età giovanile fino ai 19 anni, mentre cinque soggetti si collocano tra i 20 e i 25 anni, venti individui nella fascia compresa tra i 26 e i 30 anni e ben ventinove persone appartengono alla fascia d’età superiore ai trent’anni. È evidente che non sono coinvolte le fasce più giovani della popolazione, bensì quelle più mature.Questo scenario sottolinea l’urgenza di adottare misure preventive mirate e interventi efficaci per contrastare il dilagare del consumo di crack e prevenire le conseguenze devastanti legate alla dipendenza da questa sostanza. La comunità deve unire gli sforzi delle istituzioni sanitarie con quelli delle organizzazioni sociali per offrire sostegno alle persone coinvolte e promuovere percorsi di recupero personalizzati. Solo attraverso una strategia integrata e inclusiva sarà possibile fronteggiare con successo questa emergenza sociale e tutelare la salute pubblica nella regione della Valle d’Aosta.