07 settembre 2024 – 22:45
Le conseguenze devastanti delle intense piogge sul territorio torinese continuano a farsi sentire anche il giorno successivo al disastro. Strade bloccate, ponti crollati e una nuova emergenza si presenta ora: la mancanza di acqua potabile. In ben tredici Comuni del Ciriacese e delle Valli di Lanzo, l’acqua che sgorga dai rubinetti e dalle fontane appare torbida, costringendo la società Smat a intervenire con autobotti per garantire l’approvvigionamento domestico.Il primo intervento è stato effettuato a Forno Alpi Graie, nella frazione di Groscavallo in Val Grande, dove già giovedì sera le autobotti avevano raggiunto la piazza professor Girardi per rifornire i cittadini. La bomba d’acqua ha causato fenomeni alluvionali che hanno coinvolto sorgenti e torrenti, in particolare lo Stura, come spiega Paolo Romano, esperto ingegnere di Smat. L’acqua contaminata è stata filtrata attraverso traverse filtranti non in grado di purificarla completamente.Nel frattempo, i tecnici sono al lavoro per svuotare e pulire i serbatoi d’acqua mentre le amministrazioni comunali interessate hanno emesso ordinanze che vietano l’utilizzo dell’acqua per uso domestico. La sindaca di Ciriè, Loredana Devietti, chiede ai cittadini pazienza durante l’emergenza mentre Smat si impegna senza sosta nella pulizia dei serbatoi e nel ripristino della rete idrica danneggiata dalle avverse condizioni meteorologiche.Il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, critica aspramente la burocrazia evidenziando come in Italia siano disponibili 8 miliardi di euro destinati a opere per migliorare il ciclo idrico integrato e prevenire il dissesto idrogeologico.