Emergenza salute mentale in Piemonte: proposte per migliorare i servizi e garantire un accesso equo ai cittadini

Date:

16 novembre 2024 – 12:45

La situazione della salute mentale in Piemonte è critica: dal 2019 il personale dei Dipartimenti dedicati a questo settore è diminuito dell’11%, mentre i Centri stanno riducendo i loro orari e la capacità di accoglienza. L’obiettivo ambizioso è quello di raggiungere il 5% del Fondo Sanitario Regionale entro il 2026, potenziando la prevenzione e migliorando i servizi offerti. Le proposte avanzate includono l’aumento del numero di professionisti, l’estensione degli orari di apertura e un maggiore focus sui bisogni specifici di bambini, adolescenti e giovani adulti. È necessaria una rapida inversione di rotta per affrontare questa emergenza.Le richieste provengono da oltre sessanta associazioni attive nel settore della salute mentale in Piemonte, che hanno presentato i dati allarmanti durante il Congresso Europeo tenutosi presso l’Ospedale Cottolengo. I relatori e i partecipanti provenienti da diversi Paesi europei stanno condividendo le proprie esperienze e lavorando insieme per elaborare soluzioni efficaci che possano rispondere ai bisogni sempre crescenti dei cittadini in materia di salute mentale. L’obiettivo ultimo è portare la regione piemontese al passo con altre realtà europee più avanzate sotto questo aspetto cruciale per il benessere della popolazione.È fondamentale agire con tempestività e determinazione per garantire un accesso equo e adeguato ai servizi di salute mentale, soprattutto considerando l’aumento delle patologie legate allo stress, all’ansia e alla depressione nella società contemporanea. Investire nelle risorse umane e materiali necessarie, promuovere la formazione continua del personale sanitario e sensibilizzare la comunità sull’importanza della cura della mente sono passaggi indispensabili per costruire un sistema sanitario solido ed efficiente nel lungo termine. La sfida è grande ma non impossibile se vi sarà una collaborazione sinergica tra istituzioni, operatori sanitari, associazioni del terzo settore e cittadini consapevoli dell’importanza della salute mentale per una società equa e inclusiva.

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