14 luglio 2024 – 08:45
Nel cuore della città si celava un’organizzazione criminale che operava nell’ombra, eludendo le leggi fiscali e sfruttando lavoratori in condizioni disumane. Un emporio apparentemente innocuo nascondeva dietro le quinte un terribile scenario di irregolarità e illegalità: circa quattro milioni di euro di redditi non dichiarati, 1,5 milioni di euro di Iva evasa e 28 lavoratori costretti a vivere in condizioni degradanti. Questi dipendenti, provenienti dalla Cina e da altre nazionalità, erano costretti a dormire in un sottotetto trasformato abusivamente in otto camere sovraffollate, con soli due servizi igienici a disposizione.L’indagine ha rivelato un intricato sistema gestito da tre imprenditori senza scrupoli che avevano creato una rete di aziende fantasma per eludere il Fisco e continuare le loro attività illegali. Una volta che una società diventava insolvente, trasferivano tutto il personale e le attrezzature in una nuova impresa, cambiando solo formalmente la ragione sociale ma mantenendo gli stessi clienti e fornitori. In questo modo evitavano di pagare le tasse dovute allo Stato e non corrispondevano i contributi ai dipendenti.Durante il controllo all’interno dell’emporio a Santena è emersa la triste realtà dei lavoratori costretti a vivere in condizioni estreme: camere umide con muffa sulle pareti, pericolose bombole alimentate a gpl, impianti elettrici pericolosi senza protezioni. La mancanza di dispositivi antincendio e uscite di sicurezza non conformi rendeva gli ambienti ancora più pericolosi.I responsabili cinesi sono stati denunciati per sfruttamento della manodopera, evasione fiscale e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Questo caso ha portato alla luce una realtà nascosta fatta di abusi, illegalità e disprezzo delle leggi, dimostrando l’importanza dei controlli serrati per contrastare fenomeni così gravi.