24 agosto 2024 – 13:15
Il tragico evento che ha portato alla morte di Fabio Ravasio il 9 agosto scorso a Parabiago, nel Milanese, non è stato un semplice incidente stradale con un pirata della strada, bensì una vera e propria esecuzione. Dopo l’investimento violento che lo ha colpito frontalmente mentre era in bicicletta in via Vela, i carabinieri di Legnano hanno avviato un’indagine che ha portato all’arresto di sei persone su richiesta della Procura di Busto Arsizio, inclusa la fidanzata del defunto, con l’accusa di omicidio.La vettura coinvolta nell’incidente, una nera che è stata individuata da alcuni testimoni mentre cambiava corsia per investire Ravasio, è stata ritrovata grazie alle confessioni dei sospettati. Le targhe dell’auto erano intestate a una persona legata al ciclista residente nella stessa zona di Parabiago. Questo ha dato il via alle indagini sulla rete di conoscenze della vittima e ha portato il pubblico ministero a coordinare le attività investigative dei carabinieri.Durante gli interrogatori in Procura, alcune persone chiave hanno ammesso le proprie responsabilità e quelle degli altri coinvolti nell’omicidio, rivelando i dettagli dei ruoli giocati da ciascuno e le motivazioni economiche alla base del crimine. È emerso che l’auto coinvolta era stata nascosta in un garage da uno dei complici.Gli inquirenti hanno ipotizzato che il movente dell’omicidio fosse legato a interessi economici e patrimoniali. I sei arrestati sono stati trasferiti in carcere a Busto Arsizio in attesa delle ulteriori fasi dell’inchiesta. La comunità locale è rimasta sconvolta dalla brutalità dell’accaduto e ora si attende giustizia per Fabio Ravasio e la sua famiglia.
