(Adnkronos) – "L'industria farmaceutica europea, con cui sono in contatto regolarmente, riconosce i numerosi elementi positivi della riforma" a cui si è lavorato in Ue, "perché si vuole semplificare, si vuole modernizzare, si vuole portare soprattutto la parte dell'innovazione. L'ultimo testo di compromesso, elaborato dalla Presidenza ungherese, sugli incentivi mira ad allineare tutti gli obiettivi Ue sulla pista dell'innovazione e della competitività. L'industria farmaceutica italiana è molto solida e noi ci teniamo a mantenere un'industria italiana solida. E' un'industria che peraltro come esportazioni sta davanti agli Stati Uniti e alla Germania per la crescita di valore negli ultimi anni, dal 2021 al 2023. Parliamo di un'industria che va tutelata e l'ultimo 'testo di compromesso' ungherese risponde alle preoccupazioni italiane e agli interessi italiani che sono adesso salvaguardati". Lo ha detto Sandra Gallina, Dg Salute e Sicurezza alimentare della Commissione europea, intervenendo oggi all'evento 'Salute e sanità, il doppio binario', in corso al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma. Gallina è entrata nel merito dei contenuti della proposta e ha spiegato che "ad oggi il periodo di Regulatory Data Protection (Rdp) è di 8 anni per i prodotti medicinali altamente innovativi che rispondano ad esigenze mediche insoddisfatte e 8 anni per i medicinali che effettuino ricerca clinica nell'Ue e facciano domanda di autorizzazione nell'Ue. E' un compromesso molto avanzato rispetto a quello che era sul tavolo all'inizio, perché cristallizza lo status quo della protezione dei dati. Abbiamo 8 anni e 8 anni rimarranno. E sono condizioni prevedibili nelle mani dell'azienda. Il settore farmaceutico italiano è molto forte nelle sperimentazioni cliniche, e vedevo anche con molto piacere che dai dati degli ultimi anni emerge che è una tendenza che continua anche dopo il Covid. E poi l'Italia è anche forte nelle esigenze mediche insoddisfatte. Questi due requisiti sono facili da soddisfare". Sul tavolo in questo momento, ha evidenziato Gallina, "c'è una proposta che ha lasciato da parte tutta una serie di cose, che erano fondamentali per altri Stati membri, ma l'obiettivo dichiarato dall'Italia al Consiglio competitività del 29 novembre del 2024 corrisponde proprio a queste linee guida. Alla fine il tema della modulazione degli incentivi, in particolare la questione dell'accesso, non c'è più sul tavolo. L'Italia è seconda solo alla Germania per quanto riguarda l'accesso e quindi questo non era un problema per il Paese. Il problema dell'accesso verrà risolto in altro modo: gli Stati membri che hanno problemi di accesso dovranno avviare dei dialoghi con l'industria. Quindi questa Commissione adesso vede nella competitività il tema principale. E sarebbe difficile giustificare posizioni di opposizioni al pacchetto, ora che il compromesso sul tavolo accetta la totalità di quanto era stato chiesto e consente anche di perseguire operazioni di status quo incentivando l'innovazione a vantaggio dei pazienti". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Farmaceutica, Gallina: “L’industria italiana è molto solida e va tutelata in Ue”
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