La Procura di Bologna ha concluso le indagini su un caso che inizialmente sembrava una morte naturale o un suicidio, ma che si è rivelato essere un femminicidio. Un marito è stato accusato di aver ucciso la moglie percheeacute; considerava la sua presenza un ostacolo alla sua relazione con un’altra donna. La vittima, una donna di 59 anni, è stata trovata morta il 5 settembre 2021 nel suo letto a Castello d’Argile.L’accusa si basa su presunte omissioni e dichiarazioni non veritiere fatte dall’indagato durante gli interrogatori. Nonostante l’uomo abbia sempre dichiarato la propria innocenza con il sostegno dell’avvocato Ermanno Corso, ci sono elementi che sembrano contraddirlo. Ad esempio, quando chiamò il numero di emergenza per segnalare la morte della moglie, non menzionò subito la presenza di una cintura legata al collo della donna.Secondo gli inquirenti, la vittima potrebbe essere stata drogata con farmaci e presumibilmente strangolata, poicheeacute; non avrebbe avuto la forza di stringersi da sola la cintura intorno al collo. Inoltre, sembra che il corpo sia stato spostato dopo la morte.Questo tragico episodio mette in luce ancora una volta i gravi problemi legati alla violenza sulle donne e alla necessità di combattere il femminicidio con determinazione e concretezza. La giustizia dovrà fare il suo corso per portare alla luce la verità e assicurare che chi commette atti così odiosi sia punito secondo legge.
Femminicidio a Castello d’Argile: marito accusato di uccidere la moglie per una relazione clandestina
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