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martedì 4 Novembre 2025

Carburante Irregolare a Prato: Confiscati 6500 Litri, Indagini in Corso

Un’operazione della Guardia di Finanza ha portato alla confisca di circa 6500 litri di carburante irregolare presso un impianto di distribuzione a Prato, in via Fratelli Cervi.
L’intervento, frutto di un’indagine accurata coordinata dalla Procura della Repubblica, ha messo in luce una pratica fraudolenta volta a eludere il controllo qualità e a danneggiare sia i consumatori che le casse dello Stato.
L’indagine preliminare si è sviluppata attraverso un’ispezione approfondita dell’impianto, culminata nel prelievo di campioni per l’analisi dei parametri chimico-fisici.
I primi esiti, immediatamente allarmanti, hanno evidenziato un punto di infiammabilità significativamente superiore ai limiti consentiti dalla legge.
Successivamente, un’ulteriore verifica, condotta con l’ausilio del laboratorio mobile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bologna, ha confermato la non conformità del prodotto, con nuove analisi effettuate direttamente sul posto.

La gravità della situazione risiede non solo nella violazione delle normative in materia di sicurezza dei prodotti, ma anche nelle potenziali ripercussioni sulla collettività e sull’erario.

L’immissione sul mercato di carburante alterato, infatti, espone i consumatori a rischi concreti, che vanno dal danneggiamento irreparabile dei motori dei veicoli alla possibilità di incendi ed esplosioni.

Parallelamente, l’alterazione della composizione del carburante permette di sottrarre il fisco dalle imposte, le cosiddette accise, che gravano sulla vendita di prodotti derivati dal petrolio.
La Procura di Prato ha sottolineato come questa pratica di frode rappresenti una seria compromissione della tutela della salute pubblica e un danno quantificabile all’interesse nazionale.
L’alterazione del carburante, infatti, non solo incide sui diritti dei consumatori, ma mina l’integrità del sistema fiscale, privando lo Stato di risorse fondamentali per la collettività.

Al momento, le indagini proseguono a ritmo serrato, con l’obiettivo primario di ricostruire con precisione le filiere di approvvigionamento, individuando i responsabili e quantificando l’ammontare delle risorse sottratte illegalmente all’erario.

L’attenzione si concentra ora sull’analisi dei registri di carico e scarico dell’impianto, nonché sull’interrogatorio dei dipendenti e dei fornitori, per ricostruire l’intera rete di relazioni commerciali che ha reso possibile questa operazione fraudolenta.
Si ipotizza che il carburante fosse miscelato con sostanze più economiche, ma pericolose, al fine di aumentare i margini di profitto a discapito della sicurezza e della legalità.
L’azione della Guardia di Finanza rappresenta un tassello importante nella lotta alla criminalità economica e nella tutela del consumatore.

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