Un’ulteriore, significativa svolta assume l’inchiesta giudiziaria, condotta dalla Procura della Repubblica di Prato, relativa alla tragica esplosione verificatasi nel deposito Eni di Calenzano, un evento che ha scosso profondamente la comunità e sollevato interrogativi cruciali sulla sicurezza industriale.
Mentre l’indagine probatoria, volta a ricostruire con la massima accuratezza le dinamiche e le responsabilità dell’accaduto, prosegue, emerge la figura di Andrea Strafelini, designato nuovo indagato.
Strafelini, ricoprendo la posizione di coordinatore operativo giornaliero e preposto, è ora al centro dell’attenzione per accuse gravissime: omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali colpose.
L’escalation investigativa si fonda in particolare sulle testimonianze rese da Enrico Cerbino, altro soggetto coinvolto nell’indagine, le cui dichiarazioni hanno offerto elementi significativi per focalizzare l’attenzione sul ruolo e le responsabilità di Strafelini.
La Procura, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha formalmente richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di ampliare i confini dell’indagine probatoria, includendo Strafelini.
Questa decisione mira a garantire una ricostruzione completa e imparziale degli eventi, permettendo al nuovo indagato di presentare la propria versione dei fatti e di fornire elementi a sua difesa.
L’udienza fissata per il 3 ottobre si preannuncia pertanto cruciale, offrendo l’opportunità di approfondire gli aspetti controversi e di raccogliere ulteriori testimonianze.
Con l’aggiunta di Strafelini, il numero complessivo degli indagati sale a dieci persone, a cui si aggiunge la società Eni, evidenziando la complessità e l’ampiezza dell’indagine.
La vicenda solleva questioni di primaria importanza relative alla gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro, alla responsabilità dei dirigenti e alla necessità di rigorosi controlli per prevenire simili tragedie.
L’attenzione si concentra ora sulla verifica del rispetto delle normative, sulla corretta valutazione dei rischi e sull’efficacia dei sistemi di sicurezza implementati, al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori e della collettività.
La richiesta di estensione dell’indagine probatoria rappresenta un passo fondamentale per chiarire le dinamiche che hanno portato all’esplosione e per individuare con certezza le responsabilità individuali e organizzative.