Galassia Y1: un’esplosione di stelle nell’infanzia dell’universo.

Un’équipe internazionale di astrofisici, con un contributo significativo di cosmologi della Scuola Normale di Pisa, ha svelato una scoperta rivoluzionaria che illumina le prime fasi dell’universo.

Grazie all’acume del telescopio Alma, è stata identificata la galassia Y1, un vero e proprio laboratorio intensivo di formazione stellare, che emette un bagliore anomalo dovuto alla polvere cosmica surriscaldata.
Il tasso di nascita stellare in Y1 è stimato essere 180 volte superiore a quello della nostra Via Lattea, un dato che conferma l’ipotesi di un universo primordiale caratterizzato da una crescita stellare esponenzialmente più rapida rispetto all’epoca attuale, circa 600 milioni di anni dopo il Big Bang.
La genesi delle prime stelle differiva radicalmente dalle condizioni osservabili oggi.
Mentre nel nostro cosmo la formazione stellare si concentra in gigantesche e dense nubi di gas, come la Nebulosa di Orione o la Carena, dove la luce stellare riscalda microscopici granelli di polvere cosmica generando una luce invisibile all’occhio umano, la galassia Y1 presenta un quadro decisamente diverso.
L’analisi dei dati Alma ha rilevato una temperatura di 90 Kelvin (circa -183 gradi Celsius) per la polvere di Y1, un valore insolitamente elevato rispetto ad altre galassie primordiali già studiate, e significativamente più alto rispetto alla temperatura della polvere terrestre.
Questa scoperta non solo fornisce una finestra privilegiata sulle prime generazioni stellari, ma potrebbe anche contribuire a risolvere un enigma persistente in cosmologia: la sorprendente abbondanza di polvere nelle galassie primordiali.

L’ipotesi prevalente suggerisce che la quantità di polvere osservata non poteva essere generata dalla popolazione stellare esistente in un tempo così breve.

La temperatura eccezionalmente alta della polvere in Y1 offre una possibile spiegazione.
Secondo Laura Sommovigo, astrofisica e ex allieva della Normale, una piccola quantità di polvere, se sufficientemente calda, può irradiare una luminosità paragonabile a quella di una quantità molto maggiore di polvere fredda.
In altre parole, l’efficienza con cui la polvere calda emette luce è notevolmente più alta.
La scoperta di Y1, quindi, non si limita a quantificare il ritmo accelerato di formazione stellare nell’universo primordiale, ma suggerisce anche un meccanismo differente per la produzione e la distribuzione della polvere cosmica, aprendo nuove prospettive sulla comprensione dell’evoluzione galattica nei primi miliardi di anni dall’inizio dell’universo.
L’analisi continua dei dati provenienti da Alma, e future osservazioni con telescopi di nuova generazione, promettono di svelare ulteriori dettagli su questo affascinante laboratorio cosmico e di affinare il nostro modello dell’universo primordiale.

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