La protesta per la chiusura della fabbrica Gkn a Campi Bisenzio si è trasformata in un evento di significativa tensione all’aeroporto di Firenze, mettendo a dura prova l’equilibrio tra diritto di manifestazione e sicurezza pubblica.
Un corteo, composto da migliaia di persone tra ex dipendenti della Gkn, attivisti provenienti da diverse regioni italiane e membri di collettivi sociali e centri antagonisti, si è incamminato per rivendicare la reindustrializzazione del sito produttivo, un’area cruciale per l’economia del territorio.
L’iniziale svolgimento pacifico del corteo, un fiume umano che attraversava le strade della città, ha subito una drammatica svolta quando una frangia, stimata in centinaia di persone, ha deliberatamente deviato dal percorso prestabilito, forzando un cordone di polizia all’ingresso dell’aeroporto Amerigo Vespucci.
La superiorità numerica dei manifestanti ha permesso loro di irrompere nella struttura, occupando aree di accesso pubblico e creando un clima di forte disagio per i passeggeri e il personale aeroportuale.
L’azione, sebbene motivata dalla frustrazione per la perdita del lavoro e dalla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi industriale, ha generato un immediato intervento delle forze dell’ordine.
Il tentativo di accesso all’area “sterile”, cuore pulsante del controllo sicurezza aerea, è stato prontamente bloccato, e i manifestanti sono stati successivamente sgomberati con l’impiego di mezzi di dissuasione, generando ulteriori scontri.
La reazione della società Toscana Aeroporti, gestore dello scalo, non si è fatta attendere, con l’annuncio di una temporanea chiusura e l’intenzione di sporgere denuncia nei confronti dei responsabili delle azioni violente.
Nonostante l’evento, il traffico aereo ha subito solo ritardi minimi, evitando la cancellazione dei voli.
Il bilancio degli scontri ha registrato feriti tra le fila delle forze dell’ordine, nove poliziotti e un carabiniere, per contusioni e traumi minori.
La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha espresso la necessità di bilanciare il diritto alla protesta con il rispetto delle regole e la condanna di ogni forma di violenza.
Il corteo, dopo l’episodio all’aeroporto, ha ripreso la sua marcia verso viale Guidoni, concludendosi nei pressi del Mercafir, un segnale che testimonia la tenacia e la determinazione dei manifestanti, pur con le ombre lasciate dall’irruzione e dagli scontri che hanno segnato la giornata.
L’evento solleva interrogativi complessi sulla gestione delle proteste, la sicurezza aeroportuale e la necessità di trovare soluzioni sostenibili per affrontare la crisi industriale e tutelare i diritti dei lavoratori.