La denuncia formale presentata al Comando Carabinieri Forestale di Firenze da Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, e Stefano Mattii, presidente di Cias Legambiente Sesto Fiorentino, solleva un’ombra gravissima sul delicato equilibrio ambientale della Piana Fiorentina.
 Quattordici incendi, un’escalation preoccupante protrattasi da giugno ad oggi, hanno inferto ferite profonde al SIC (Sito di Interesse Comunitario) ‘Stagni della Piana Fiorentina e Pratese’, un’area di cruciale importanza ecologica che dovrebbe costituire il nucleo del futuro Parco Agricolo della Piana.
Questi roghi, concentrati in un perimetro sempre più ampio attorno al Podere la Querciola, gestito con passione e competenza dal circolo Cias Legambiente Sesto Fiorentino, non rappresentano semplici episodi isolati, ma un attacco deliberato e sistematico a un ecosistema vulnerabile.
 La devastazione è quantificabile in oltre venti ettari di terreno bruciato, ma il danno reale trascende la mera superficie.
 La perdita di tre capanni di monitoraggio dell’avifauna, strumenti essenziali per la ricerca e la conservazione, compromette la raccolta di dati cruciali per la gestione dell’area.
 Ancora più inestimabile è la perdita di biodiversità, con ripercussioni a catena sulla flora e sulla fauna locale, elementi interconnessi in un equilibrio precario che ora è violentemente sconvolto.
La gravità della situazione risiede non solo nell’entità del crimine, ma anche nella sua reiterazione, che suggerisce una premeditazione e una volontà di destabilizzare un’area di grande valore naturalistico e paesaggistico.
 Legambiente esprime profonda preoccupazione per questo attacco all’ambiente, un atto di ecocrimine che mette a rischio la realizzazione del parco agricolo, un progetto che punta a coniugare la tutela della natura con lo sviluppo sostenibile del territorio.
Nonostante la ferita profonda inflitta, Ferruzza e Mattii esprimono fiducia e determinazione.
La ricostruzione, un impegno concreto e paziente, è già in atto, alimentata da un’ondata di solidarietà che pervade la comunità e rafforza la vocazione di Legambiente a difendere il territorio.
La denuncia formale è un atto di responsabilità verso la collettività e un monito agli autori di questo atto vile: le loro azioni non intimidiranno chi ama e protegge la Piana, ma anzi, accenderanno una nuova, ancora più forte, determinazione a preservare e ripristinare la bellezza e la ricchezza di questo ecosistema prezioso.
Il futuro del parco agricolo e la salvaguardia del patrimonio naturale della Piana Fiorentina richiedono un impegno collettivo, una vigilanza costante e una risposta legale incisiva.



 
                                    


