giovedì 14 Agosto 2025
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Soccorso in mare: rovesciata imbarcazione all’Elba, salvati due uomini.

Nel primo mattino di ieri, una richiesta di soccorso ha attivato il complesso meccanismo di intervento della Guardia Costiera, scaturita da una drammatica situazione verificatasi nelle acque prospicienti le Isole Gemini, nel versante sud-est dell’Isola d’Elba.

Una imbarcazione da diporto, presumibilmente a seguito dell’impatto con una secca sommersa – un pericolo intrinseco alla navigazione in aree con morfologie sottomarine complesse – ha subito un rovesciamento improvviso.
La sala operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio ha immediatamente coordinato la risposta, dispiegando un’unità di soccorso tempestiva.
Due motovedette, supportate da un’unità battello, hanno raggiunto la scena, intervenendo in un contesto in cui la sicurezza dei due occupanti, di nazionalità italiana, rappresentava la priorità assoluta.

In linea con i protocolli di sicurezza marittima, i naufraghi sono stati invitati ad indossare i dispositivi di protezione individuale prima di abbandonare l’imbarcazione capovolta, imbarcandosi su un piccolo tender di supporto.
Mentre attendevano l’arrivo dei mezzi ufficiali, i due occupanti hanno ricevuto assistenza da un’imbarcazione privata, impegnata in attività di immersione subacquea nelle immediate vicinanze.
Questo gesto di solidarietà dimostra l’importanza della collaborazione tra operatori professionisti e diportisti nel garantire la sicurezza in mare.

Successivamente, i due uomini sono stati sbarcati in sicurezza nel porto di Porto Azzurro, dove sono stati valutati come clinicamente idonei, seppur profondamente scossi dall’esperienza.

Al termine delle operazioni di salvataggio, la Guardia Costiera ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno, dispiegando una terza motovedetta specificamente incaricata di monitorare l’ambiente marino.

L’obiettivo primario era prevenire qualsiasi potenziale rischio di inquinamento, con particolare attenzione alla verifica dell’assenza di sversamenti accidentali di carburante o oli derivanti dal relitto.

Questa procedura, parte integrante delle operazioni post-incidente, riflette la sensibilità della Capitaneria nei confronti della salvaguardia dell’ecosistema marino.

Conclusivamente, la Capitaneria di Porto ha emesso una diffida formale nei confronti dell’armatore dell’imbarcazione.
Questo atto amministrativo impone l’obbligo di provvedere al recupero del relitto, attualmente in condizioni di semi-galleggiamento, al fine di evitare ulteriori rischi per la navigazione e per l’ambiente.
L’operazione di recupero, affidata a una ditta specializzata e supportata da operatori subacquei autorizzati, è stata programmata per lo svolgimento nella giornata odierna, a testimonianza dell’impegno continuo delle autorità marittime nel garantire la sicurezza e la tutela del mare.

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