L’eco del tempo: Variazioni di gusto e forma nell’arte italiana, XIII-XX secoloLa rassegna “Brevissime.
Lezioni di storia delle arti” inaugura una partnership con i Musei Civici Fiorentini, offrendo otto approfondimenti tematici presso il Museo Bardini.
L’edizione corrente, con cadenza settimanale, si propone di esplorare la complessa dialettica tra evoluzione artistica, mutamenti sociali e l’influenza reciproca tra questi, focalizzandosi su un arco temporale che va dal Trecento al ventennio fascista.
Lungi dall’essere una semplice cronologia di stili e tecniche, la rassegna intende rivelare come l’arte, in ogni epoca, sia stata un potente specchio e, al contempo, un motore di cambiamento.
La storia dell’arte non è un percorso lineare di progresso, bensì un intricato intreccio di influenze, adozioni, reazioni e reinterpretazioni.
Ogni generazione eredita un patrimonio culturale e lo trasforma, spesso in risposta a sollecitazioni economiche, politiche, religiose e filosofiche.
Il ciclo di conferenze, ciascuna della durata di 45 minuti, si articola in otto capitoli, ognuno dei quali illumina un momento specifico in cui le correnti di pensiero e le dinamiche sociali hanno impresso una svolta nel panorama artistico.
La prima data, il 23 settembre, con Antonella Nesi, ha introdotto un’analisi del mercato antiquario e dell’evoluzione del gusto tra il XIX e il XX secolo, un’era in cui la riscoperta del passato si intreccia con le ambizioni del presente.
Il 2 ottobre, Andrea G.
De Marchi analizzerà l’irruzione del capitale finanziario nel mondo dell’arte ottocentesca, un fenomeno che ha profondamente trasformato il sistema di produzione, distribuzione e consumo delle opere d’arte.
Claudio Paolini, il 16 ottobre, ricostruirà la rivoluzione urbanistica di Firenze Capitale, un progetto che ambiva a proiettare la città verso un futuro di grandezza e modernità, lasciando un’impronta indelebile sul suo tessuto urbano.
Sofia Gnoli, il 23 ottobre, esplorerà le dinamiche della moda italiana durante il primo conflitto mondiale, un periodo di profonda trasformazione sociale e culturale.
Il mese di novembre si aprirà con Enrico Colle, che ripercorrerà la “cineserie”, un fenomeno che nel Seicento e Settecento investì l’Europa, influenzando non solo le arti decorative, ma anche la pittura, la scultura e l’architettura.
Patricia Lurati, il 13 novembre, traccerà un affascinante percorso attraverso gli scambi commerciali tra Firenze e Terrasanta nel Trecento, con particolare attenzione all’introduzione di animali esotici e all’impatto di queste novità sulla cultura e l’immaginario fiorentino.
Luca Scarlini, il 20 novembre, illustrerà l’egittomania, un’ossessione che nel XIX secolo ispirò artisti, scrittori e intellettuali, alimentando un’esplorazione del mondo antico e delle sue simbologie.
Fabrizia Lanza, il 27 novembre, analizzerà l’adozione della cucina francese come modello di riferimento per l’alta società italiana agli inizi dell’Ottocento, un fenomeno che riflette i mutamenti dei costumi e delle élite.
Infine, Carlo Sisi, il 4 dicembre, ripercorrerà la fortuna del tema antico nell’arte figurativa della seconda metà dell’Ottocento, un’epoca in cui la riscoperta del classicismo si coniuga con la ricerca di nuove forme espressive.
Giovanni Bettarini, assessore alla cultura di Firenze, sottolinea come queste lezioni offrano una chiave di lettura originale per comprendere la storia, rivelando le “idee del tempo” che hanno plasmato il nostro presente.
Questi “andazzi,” oggi definiti trend, non sono semplici mode passeggere, ma indicatori di profonde trasformazioni sociali e culturali.
Le Brevissime si configurano come un’occasione preziosa per vivere il Museo Bardini in modo innovativo e per approfondire la comprensione della storia attraverso le sue manifestazioni artistiche.