Il Premio Bancarella celebra un ritorno alle radici e alla narrazione popolare con l’assegnazione della settantatreesima edizione a Riccardo Palminteri e il suo romanzo “Come l’arancio amaro” (Bompiani).
La cerimonia, un evento radicato nel cuore della Lunigiana, precisamente a Pontremoli, ha visto lo spoglio dei voti dei librai, custodi di un giudizio popolare che premia la capacità di un’opera di risuonare con un pubblico ampio.
Con 204 preferenze, “Come l’arancio amaro” si è distinto tra una rosa di finalisti di notevole spessore, testimonianza della vitalità e diversità del panorama letterario italiano contemporaneo.
La vittoria di Palminteri, un autore capace di mescolare elementi di dramma, commedia e profonda umanità, sottolinea un’attrazione sempre più evidente verso storie che, pur nella loro specificità locale, affrontano temi universali come la famiglia, l’amicizia, la giustizia e la resilienza.
“Come l’arancio amaro”, con la sua ambientazione evocativa e i personaggi indimenticabili, incarna questa capacità di creare un ponte tra il particolare e il generale, tra il contesto sociale e le emozioni più profonde.
La competizione è stata agguerrita, con opere che hanno saputo esplorare diverse sfaccettature dell’esperienza umana.
“Il pendio delle noci” di Gianni Oliva (Mondadori), un romanzo intenso e malinconico sulle ferite del Sud, ha affrontato la complessità delle relazioni umane e il peso del passato.
“La ragazza con la gonna a fiori” di Guido Rodriguez (Morellini), con la sua atmosfera misteriosa e il ritmo incalzante, ha proposto un’indagine avvincente tra passato e presente.
“La fame del Cigno” di Luca Mercadante (Sellerio), un’opera ambiziosa e originale, ha sondato le profondità dell’animo umano e le zone d’ombra della coscienza.
“Luisa” di Paola Jacobbi (Sonzogno), un romanzo storico ricco di dettagli e suggestioni, ha offerto uno sguardo appassionato e commovente sulla vita di una donna del passato.
Infine, “Il Dio che hai scelto per me” di Martina Pucciarelli (HarperCollins Italia), con il suo stile delicato e poetico, ha affrontato temi come la fede, la speranza e il perdono.
La scelta dei librai, come ogni anno, ha evidenziato la ricerca di un equilibrio tra qualità letteraria e capacità di coinvolgimento emotivo.
Il Premio Bancarella non è solo un riconoscimento al talento degli autori, ma anche una celebrazione della lettura e della cultura, un momento di incontro e di scambio tra scrittori, editori e lettori, un’occasione per riflettere sullo stato della letteratura italiana e sul suo ruolo nella società contemporanea.
La vittoria di Palminteri sigilla un’edizione che ha saputo valorizzare la diversità delle voci e delle narrazioni, confermando il Premio Bancarella come uno degli eventi letterari più importanti e prestigiosi d’Italia.