Il Pisa Book Festival, giunto alla sua ventitreesima edizione, si appresta a illuminare la città dal 2 al 5 ottobre, configurandosi come un crocevia culturale di primaria importanza.
Il cuore pulsante della manifestazione risiede negli Arsenali Repubblicani, un complesso storico che si trasforma in un vibrante mercato del libro, accogliendo novanta case editrici provenienti da ogni angolo del panorama editoriale.
L’edizione 2024 si distingue per la ricchezza e la varietà degli eventi proposti: oltre settanta appuntamenti pensati per stimolare il dibattito e l’incontro tra lettori, autori e operatori del settore, con un numero impressionante di oltre cento ospiti di spicco.
Quest’anno, il festival dedica un’attenzione particolare alla Romania, Paese ospite d’onore.
Un’immersione nella letteratura, nella cultura e nella storia rumena, attraverso incontri, presentazioni e dialoghi che vedono protagonisti alcuni dei suoi più illustri esponenti.
L’apertura della rassegna sarà affidata a Mircea Cartarescu, figura di riferimento della letteratura europea contemporanea, affiancato da Eugène, Irina Turcanu e Andreea Simionel, voci che promettono di arricchire il panorama culturale con nuove prospettive e sensibilità.
Il programma italiano vanta una nutrita delegazione di autori di talento, tra cui Vittorino Andreoli, Giulia Blasi, Enrico Camanni, Giuseppe Civati, Stefano Dal Bianco, Mario Desiati, Fabio Genovesi, Michela Marzano, Massimo Osanna, Ben Pastor, Luca Ricci e Gaia Trussardi.
A completare il quadro internazionale, interverranno la scrittrice algerina Maïssa Bey, la poetessa brasiliana Bruna Mitrano, lo scrittore portoghese Nuno Costa Santos, la scrittrice ucraina Elena Kostioukovitch e, in videocollegamento, il giornalista israeliano Amir Tibor, testimonianze significative della diversità e della ricchezza della scena letteraria globale.
“L’ospitalità della Romania – sottolinea Lucia Della Porta, direttrice del festival – riafferma l’impegno del Pisa Book Festival verso il dialogo interculturale, un valore fondante che ha sempre guidato la nostra programmazione.
Valorizzare gli editori e i traduttori è cruciale per favorire la circolazione delle idee e promuovere la comprensione reciproca.
” Gabriela Dancau, Ambasciatrice della Romania in Italia, aggiunge che l’evento non è solo una celebrazione letteraria, ma un’opportunità irripetibile per rafforzare i legami storici, linguistici e artistici che uniscono i due paesi.
La letteratura, in questa cornice, si configura come un ponte capace di connettere passato e presente, offrendo una lente attraverso cui comprendere la complessità dell’identità rumena e il suo ruolo nel panorama mondiale.
Il festival si propone quindi come un momento di riflessione, di scambio e di crescita intellettuale per tutti i partecipanti.