Un Viaggio Poetico nel Cuore di Pascoli: Scarpati Rivela un Uomo NuovoL’attore Giulio Scarpati inaugura un percorso innovativo: portare la poesia, e in particolare l’opera di Giovanni Pascoli, oltre le pagine dei libri, restituendola alla risonanza del linguaggio orale e alla presenza scenica.
Il monologo lettura “Qualcosa di nuovo nel sole – Pascoli si racconta” ha concluso la sua prima fase a Ponte di Legno, ma si prepara a riprendere vigore il 7 novembre nel suggestivo contesto del Teatro dei Differenti a Barga, luogo profondamente legato alla vita e al pensiero del poeta.
Non si tratta di una semplice tournée, bensì di “incursioni” mirate, momenti dedicati alla riscoperta della poesia, intesa come forma espressiva potente e accessibile, capace di comunicare direttamente con il pubblico.
La scelta di Ponte di Legno, con la data cruciale del 10 agosto – anniversario dell’omicidio del padre, evento tragico eternato nella celebre poesia “X agosto” – si colloca all’interno della rassegna “Una montagna di cultura… la cultura in montagna”, un’iniziativa che celebra il patrimonio culturale in un ambiente naturale suggestivo.
Il 26 novembre, a Barga, Scarpati ripercorrerà il luogo del celebre discorso “La grande proletaria si è mossa”, un’orazione che rivela un Pascoli spesso misconosciuto.
La performance non intende riproporre l’immagine stereotipata del poeta legato al passato, ma svelare un intellettuale proiettato verso il futuro, un osservatore attento alle innovazioni tecnologiche e al progresso, un uomo profondamente sensibile alla natura e aperto alla connessione tra scienza e poesia.
“Abbiamo l’opportunità di presentare un Pascoli inedito,” afferma Scarpati, “uno che sfugge alle interpretazioni scolastiche e si rivela come un uomo colto e lungimirante.
” La sua poesia, così come la sua visione del mondo, si rivelano sorprendentemente attuali.
Pascoli anticipò, con acuta sensibilità, le tensioni e le brutalità insite nella società, denunciando “la grande crudeltà” che permeava l’epoca.
Riflettendo sull’attualità della sua opera, l’attore sottolinea la sconcertante facilità con cui oggi si parla di armi nucleari, un tema che certamente avrebbe suscitato profondo sgomento in Pascoli.
La parola “pace”, così cara alla generazione dell’attore, sembra ormai una chimera, una promessa non mantenuta.
Il monologo lettura, basato sul testo di Giuseppe Grattacaso, critico letterario e profondo conoscitore dell’opera pascoliana, offre una chiave di lettura originale e stimolante, invitando il pubblico a un dialogo intimo e partecipato con il poeta delle piccole cose, un poeta capace di scrutare l’animo umano e di intercettare i drammi del suo tempo, con una lucidità e una sensibilità che risuonano ancora oggi con straordinaria forza.