Fisco 2023: quali effetti dell’Irpef sulle ritenute degli acconti fiscali?

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Il nuovo regime fiscale Irpef, introdotto nel 2023, ha comportato una profonda trasformazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, con la conseguente riduzione delle aliquote a soli tre scaglioni. Tuttavia, un aspetto cruciale che sembra essere stato dimenticato è come queste nuove regole possano influire sulla modalità di calcolo degli acconti da pagare entro giugno e novembre, successive alla prima rata del 2023. La questione si presenta complessa, poiché l’incertezza sul regime applicabile agli acconti sembra essere fonte di preoccupazione per molti contribuenti, soprattutto quelli che hanno già raggiunto il tetto d’imposta, il cosiddetto “biario”.Secondo i dati forniti dalla Cgil, l’associazione dei lavoratori italiani, si calcola che gli acconti da pagare in base al vecchio regime a quattro scaglioni possano essere nettamente superiori alle aliquote attuali. Questa disparità tra le imposte da pagare e quelle effettivamente calcolate potrebbe essere fonte di ingenti differenze nella quantità di denaro che i contribuenti dovranno versare, un aspetto che la Cgil definisce “clamorosa ingiustizia a danno degli unici che pagano per intero le imposte.” La questione non riguarda solamente la quantità di denaro in gioco, ma anche il fatto che questi contribuenti hanno già esposto più risorse economiche nel corso dell’intera vita lavorativa.Se ci si riflette attentamente su questa ingiustizia fiscale, si può notare come questo tema non sia solo limitato a questioni di quantità economica e imposte da pagare. Essendo gli individui che raggiungono il tetto d’imposta i più numerosi tra tutti quelli in attività professionale, la loro esclusione dalla tutela legislativa sulle imposte può essere vista come una forma di ingiustizia fiscale, proprio perché non sono mai stati soggetti a tassazione. Tuttavia, questo problema potrebbe anche essere un’opportunità per discutere le future riforme dell’Irpef e l’ammodernamento delle normative fiscali in generale.Inoltre, la questione dei contribuenti che hanno raggiunto il tetto d’imposta si presenta complessa e non può essere risolta con misure estemporanee. Per garantire maggiore giustizia fiscale a questi soggetti ed evitare situazioni di ingiustizie come questa, la Cgil chiede un intervento rapido del governo per chiarire le regole sulla tassazione delle persone in grado di raggiungere il tetto d’imposta.

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