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venerdì 12 Settembre 2025

Olio d’oliva italiano: Export in crescita, sfide all’orizzonte

Il settore dell’olio d’oliva italiano si presenta con una dinamica complessa, caratterizzata da una forte crescita delle esportazioni che contrasta con le sfide imposte dalla concorrenza internazionale e dalle fluttuazioni dei prezzi. I primi quattro mesi del 2024 mostrano un incremento significativo del volume delle esportazioni, superando le 129.000 tonnellate, un balzo del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento di volumi ha generato un fatturato di oltre 940 milioni di euro, nonostante un calo dei prezzi internazionali pari al 9,3%, sintomo della maggiore disponibilità di prodotto proveniente dai paesi concorrenti.Analizzando l’intero anno 2023, il quadro si rivela ancora più eloquente: l’export ha raggiunto la soglia dei 3,09 miliardi di euro, un incremento del 42,6% rispetto al 2022, con oltre 344.000 tonnellate vendute all’estero (+6,8%) e un fatturato complessivo di 5,8 miliardi di euro. Questi dati consolidano la posizione dell’Italia come secondo esportatore mondiale di olio d’oliva, detenendo una quota di mercato globale pari al 20%, un risultato che testimonia la resilienza e la competitività della filiera italiana.La forza del settore risiede nella sua struttura, basata su una miriade di aziende agricole – oltre 620.000 – e un sistema di frantoi diffuso (4.240), che contribuisce a garantire la diversificazione della produzione e la capacità di rispondere alle esigenze del mercato. La qualità, in particolare quella dell’olio extravergine, si configura come un elemento distintivo cruciale, capace di mantenere prezzi medi superiori ai 9 euro al chilo, un dato significativo in un contesto internazionale segnato da un generale ribasso dei listini. Questa capacità di mantenere un valore aggiunto elevato è il risultato di un impegno costante per l’eccellenza, dall’agricoltura alla trasformazione, fino alla promozione sui mercati esteri.Nonostante le performance positive all’export, la filiera italiana è chiamata ad affrontare una serie di sfide. La concorrenza di paesi produttori con costi di produzione inferiori mette sotto pressione i prezzi, richiedendo un’attenzione continua all’innovazione, alla sostenibilità e alla differenziazione del prodotto. L’aumento della volatilità dei prezzi delle materie prime e dell’energia, unita agli effetti del cambiamento climatico, introduce ulteriori incertezze.Anche il mercato interno mostra segnali incoraggianti, con una ripresa della domanda nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO), spinte in particolare dal segmento dell’olio extravergine. Questo trend suggerisce una crescente consapevolezza dei consumatori italiani nei confronti della qualità e dei benefici per la salute offerti dall’olio d’oliva di alta qualità, indicando un potenziale di crescita anche nel mercato domestico. Il futuro del settore passa per una gestione oculata delle risorse, un’attenzione costante alla qualità e una capacità di adattamento alle mutevoli dinamiche del mercato globale.

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