01 febbraio 2025 – 19:45
Francesco Firicano, un uomo con una vita segnata da ostacoli, si trova ad affrontare una nuova sfida nel 2023 dopo essere stato sottoposto a un intervento al cuore all’età di 59 anni. Lavorando presso lo stabilimento Gurit Italy di Volpiano, specializzato nella produzione di componenti per turbine eoliche e per il settore nautico, Francesco ha vissuto un momento di sconforto quando ha annunciato alla moglie il suo improvviso licenziamento. Con un passato professionale che lo ha visto crescere dal ruolo di capo reparto della produzione a quello del controllo qualità, ora si ritrova coinvolto in una situazione critica insieme ad altri 80 dipendenti che contestano la decisione della proprietà svizzera di eliminare ben 56 posti su 64.Le ragioni addotte per questa drastica misura includono una ristrutturazione a livello aziendale, una diminuzione significativa dei volumi produttivi, l’aumento dei costi energetici in Italia e la concorrenza agguerrita dei produttori cinesi nel settore delle pale eoliche. Le preoccupazioni sono palpabili tra i dipendenti: Erica Varaia non nasconde il suo sgomento definendo il licenziamento come un colpo improvviso. Domenico Firicano mette in luce il peggioramento progressivo delle condizioni lavorative sin dall’acquisizione di Gurit da parte dei tedeschi di BASF.Le reazioni non si fanno attendere: Lorenzo Zampino delle Rsu esprime la sua delusione per l’abbandono dell’accordo riguardante i turni continui fino al 2025 a vantaggio di tagli del personale. La questione sarà dibattuta nel prossimo incontro tra sindacati e proprietà presso l’Unione Industriali di Torino. Il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli, insieme ai rappresentanti sindacali come Luigi Palopoli e Carlo Giunta denunciano la mancanza di trasparenza e impegno da parte della dirigenza aziendale nell’affrontare questa delicata situazione che minaccia il sostentamento delle famiglie coinvolte.
