03 dicembre 2024 – 20:45
Il processo contro i genitori accusati di maltrattamenti sui loro tre figli minori ha visto la luce grazie alle cimici piazzate dagli investigatori, che hanno registrato i suoni dei violenti schiaffi e dei pianti dei bambini. Le microspie hanno anche documentato l’uso crudele della cinghia come strumento di correzione, portando alla luce un quadro angosciante di abusi domestici. Il dibattimento si è aperto con la testimonianza di una decina di educatori, assistenti sociali e insegnanti che hanno svelato le condizioni disperate in cui versavano i piccoli. Vestiti trascurati, segni evidenti di malnutrizione e difficoltà comunicative e relazionali erano solo alcune delle tristi conseguenze del clima familiare violento in cui vivevano. Grazie all’intervento tempestivo dei servizi sociali, i minori sono stati temporaneamente affidati a due famiglie amorevoli che si sono presi cura di loro con dedizione e attenzione. Le prove raccolte, tra cui i resoconti concordanti dei bambini e le intercettazioni audiovisive, hanno spinto il pubblico ministero Barbara Badellino ad avanzare le accuse di maltrattamenti contro i genitori negligenti. La vicenda ha suscitato indignazione e compassione nell’operatrice sociale che ha seguito da vicino il caso, soprattutto quando uno dei piccoli ha chiesto con timore se anche la nuova famiglia lo avrebbe picchiato. Nonostante il dolore e la sofferenza subita, i minori sono ora parte civile nel processo grazie all’intervento della loro tutela legale Federica De Boni, pronti a far valere i propri diritti e a ottenere giustizia per gli abusi subiti.