Genova: memoria e giustizia per il Ponte Morandi

Sei anni sono trascorsi dall’evento tragico che ha segnato la storia di Genova: il crollo del Ponte Morandi. Una ferita profonda che ha sconvolto non solo la città, ma l’intera nazione. Oggi, mentre ricordiamo le 43 vittime di quella drammatica giornata, sentiamo il dovere di stringerci attorno alle loro famiglie e ai loro cari, con la mente e con il cuore. Siamo tutti genovesi in questo momento di memoria e rinascita, figli di una comunità fiera e orgogliosa che ha saputo rialzarsi dopo essere stata moralmente piegata e fisicamente spezzata.Le parole della premier Giorgia Meloni risuonano come un richiamo alla giustizia che deve essere fatta per quei tragici eventi. Il Ponte Morandi è diventato un simbolo delle domande ancora senza risposta, delle responsabilità da individuare e delle colpe da accertare. È un dovere morale e giudiziario portare avanti questo percorso verso la verità, affinché Genova, la Liguria e l’Italia possano finalmente conoscere i dettagli processuali di ciò che è accaduto.Il cammino verso la giustizia deve essere rapido ed efficace, affinché sia restituita dignità a chi ha perso la vita in quella tragedia e a chi ne porta ancora il peso. Genova si è dimostrata resiliente, rinata più forte e determinata di prima. Il nuovo Ponte San Giorgio è un simbolo tangibile di questa rinascita: un’opera che incarna efficienza, innovazione e ingegneria all’avanguardia. Guardando al futuro con fiducia, Genova si erge come esempio di ricostruzione e speranza per tutte le comunità colpite da tragedie simili.La memoria dei caduti continuerà a guidarci nel perseguire la verità e nella ricerca della giustizia. Che il sacrificio di quelle vite non sia mai dimenticato e che possa ispirarci a costruire un futuro migliore, più sicuro e più solidale per tutti coloro che abitano questa terra.”