domenica 3 Agosto 2025
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Campane a lutto per Gaza: un grido di speranza dalla Liguria.

Un’onda di lutto e speranza si propaga dalla Diocesi di Chiavari, destinata a riverberarsi nelle comunità parrocchiali di tutta la regione.

Alle ore 22, le campane delle chiese risuoneranno in un vibrante e doloroso canto di cordoglio per le vittime del conflitto a Gaza, un gesto promosso dal vescovo Giampio Devasini, che intende spezzare l’opacità del silenzio e sollecitare un intervento immediato per la cessazione delle ostilità.

Questa iniziativa non è un semplice atto formale, ma un’affermazione corale di umanità, un grido di “basta” che emerge dalle profondità della fede e si traduce in un atto concreto di solidarietà.

Il vescovo Devasini, con profonda consapevolezza, sottolinea come l’escalation di violenza stia generando un’emergenza umanitaria drammatica, intrecciando fame, distruzione e disperazione in un nodo inestricabile.
L’eco delle campane a lutto rappresenta un’invocazione al Signore, “Principe della Pace”, affinché ispiri leader politici, mediatori internazionali e, soprattutto, il cuore di ogni individuo a intraprendere un percorso di dialogo costruttivo e riconciliazione.

La saggezza biblica ci ricorda che ogni vita salvaguardata è un contributo alla salvezza dell’umanità, ma, con pari tragica evidenza, ogni vita spenta erode la nostra comune umanità.
L’adesione a questo gesto di cordoglio assume un significato ancora più profondo a Sestri Levante, dove, in un atto di coraggio spirituale, le campane suoneranno a lutto interrompendo una festosa celebrazione parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmelo.
Il parroco, don Marco Torre, testimonia come la fede, anche nella gioia, non possa ignorare le sofferenze del mondo.
L’interruzione delle festeggiamenti, seppur simbolica, è un monito: la celebrazione della vita e la compassione per il dolore non sono reciprocamente esclusive, ma intrinsecamente connesse.

L’iniziativa della Diocesi di Chiavari si configura quindi come un atto di fede attiva, un invito a superare l’indifferenza e a trasformare la compassione in azione concreta, in un anelito sincero per un futuro di pace e giustizia per tutti.

È un richiamo pressante a non dimenticare la fragilità umana, a coltivare la speranza e a lavorare instancabilmente per un mondo più giusto e pacifico.

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