L’avvio dell’era amministrativa di Monica Salis a Genova si è concretizzato con l’elezione di Claudio Villa alla presidenza dell’assemblea comunale, segnando una tappa significativa nel panorama politico locale. L’evento, celebrato nel primo Consiglio comunale, ha assunto contorni complessi a causa della presenza di Sergio Gambino, figura controversa legata a un’inchiesta giudiziaria che coinvolge anche l’ex candidata sindaca Silvia Salis, precedentemente espulsa da Fratelli d’Italia a seguito delle rivelazioni emerse. La vicenda Gambino, un’ombra persistente sul nuovo corso politico, evidenzia le delicate dinamiche e le tensioni latenti che gravano sull’amministrazione.Villa, esponente storico del Partito Democratico e figura di spicco di Palazzo Tursi grazie al suo quarto mandato, è stato designato alla seconda carica istituzionale a seguito di una settimana di intense trattative all’interno della maggioranza. L’elezione, sancita al primo scrutinio a voto segreto, ha visto Villa ottenere un ampio consenso con 29 voti favorevoli e 12 schede bianche, superando la soglia dei due terzi richiesta dallo statuto comunale. Questo risultato sottolinea la forza della sua figura all’interno del partito e la sua capacità di raccogliere consensi trasversali.Il sostegno non è mancato da parte di gruppi politici esterni alla maggioranza. Il gruppo “Vince Genova”, guidato da Pietro Piciocchi, ex candidato sindaco del centrodestra, ha espresso la propria adesione motivandola con un appello all’unità e alla collaborazione nell’interesse della città. Tuttavia, il dissenso interno al Partito Democratico si è manifestato attraverso la scelta di Monica Russo, consigliera che ha preferito esprimere una scheda bianca, in disaccordo con la linea della corrente politica maggioritaria. Questa scissione interna riflette le diverse sensibilità e le possibili divergenze programmatiche all’interno del partito.L’elezione di Villa assume un ulteriore significato se si considera che, nel momento del voto, egli ricopriva già temporaneamente la presidenza della seduta in virtù del suo status di consigliere anziano, ovvero il più votato nella lista vincente. Questo fatto ha portato alcuni osservatori a definire la sua elezione come una sorta di “autoproclamazione”, seppur nel rispetto delle procedure statutarie. Nel suo breve discorso di accettazione, Villa ha promesso un impegno concreto, basato su competenza, coerenza e una dedizione incondizionata al servizio della comunità genovese, delineando una visione improntata alla responsabilità e alla trasparenza. La sfida per il nuovo presidente sarà quella di superare le divisioni interne e le ombre del passato, guidando l’assemblea comunale verso un futuro di crescita e prosperità per la città.
Genova: Villa eletto presidente, tra divisioni e ombre sul nuovo corso.
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