Il ripetersi di episodi di criminalità predatoria, che colpiscono infrastrutture e proprietà private, torna a investire il contesto ligure, evidenziando una problematica sociale e economica complessa.
Due anni or sono, la comunità pendolare era stata messa a dura prova da una serie di furti di cavi in rame, eventi che paralizzarono la rete ferroviaria e generarono notevoli disagi.
In quel frangente, Sascia Luisi, figura già nota alle autorità per la sua condizione di disoccupato e ex elettricista, era stato sottoposto a procedimento penale.
Ora, la storia si ripresenta con contorni analoghi ma con un’escalation di violenza.
La settimana scorsa, in un’area industriale ex Marconi, un tempo cuore pulsante dell’economia locale e oggi testimonianza di un declino industriale, Luisi ha perpetrato un furto di ingente portata.
Con precisione e apparente conoscenza dei luoghi, l’uomo ha violato un perimetro protetto, asportando un carico diversificato di materiali: 28 radiatori di varie dimensioni, un numero considerevole di raccordi idraulici in ottone – metallo particolarmente appetito per il suo valore commerciale – un avvitatore, strumento essenziale per l’esecuzione del furto, e una quantità indeterminata di cavi elettrici.
La flagranza del reato è avvenuta quando una pattuglia delle volanti ha notato la sua presenza.
Il tentativo di fuga, peraltro deciso e ostinato, ha portato a un contatto fisico con un agente di polizia, culminato in una caduta e in una lesione al polso.
Questo gesto, che ha aggiunto un elemento di aggressione alla dinamica del reato, ha portato all’arresto di Luisi, assistito dal legale Cristiano Mancuso.
Il Giudice, valutate le circostanze e la pericolosità dimostrata, ha convalidato la detenzione, disponendo la custodia cautelare in carcere.
L’episodio solleva interrogativi cruciali.
La recidiva di Luisi è sintomo di una più ampia crisi sociale, che spinge individui a ricorrere al crimine come forma di sopravvivenza o, potenzialmente, come conseguenza di una carenza di opportunità.
L’area ex Marconi, simbolo di un passato industriale fiorente, ma oggi afflitta da abbandono e degrado, potrebbe rappresentare un terreno fertile per fenomeni di marginalità e criminalità.
La protezione delle infrastrutture, la riqualificazione urbana, la creazione di opportunità lavorative e un sistema di supporto sociale efficace appaiono, dunque, non solo necessità impellenti per la sicurezza, ma anche elementi fondamentali per la ricostruzione di un tessuto sociale più resiliente e per la prevenzione di futuri episodi simili.