Al 31 dicembre 2024, la Liguria ospita una comunità non comunitaria diversificata e in evoluzione, composta da 122.555 individui in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Questo dato, estratto dal rapporto Istat, riflette un panorama migratorio complesso, segnato da flussi provenienti da ogni angolo del globo, con peculiarità geografiche degne di nota: la presenza di soli ventidue cittadini provenienti dalle Mauritius, la nazione meno rappresentata nella regione, contrasta con l’assenza di arrivi dalle Maldive.
Analizzando le motivazioni del soggiorno di lungo periodo, emerge una prevalenza di legami familiari e lavorativi.
66.688 persone rientrano in questa categoria, suddivisi in 12.741 lavoratori, 21.057 ricongiunti familiari, 1.862 studenti e, significativamente, 17.824 individui beneficiari di protezione internazionale o in attesa di una decisione in merito alle loro richieste di asilo.
Questa componente, in particolare, testimonia l’importanza della Liguria come territorio di accoglienza e di transito per persone in fuga da conflitti e persecuzioni.
Il restante 2.383 individui rientrano in altre categorie non specificate, indicando una varietà di circostanze individuali.
La composizione nazionale della comunità non comunitaria ligure è fortemente influenzata da eventi storici e dinamiche economiche.
L’Albania, con 18.001 cittadini, detiene la posizione di spicco, seguita dal Marocco (14.263) e dall’Ucraina (11.799), una cifra che sottolinea l’impatto della guerra in corso.
L’Ecuador (11.599) e il Bangladesh (9.919) completano il quadro dei principali paesi di provenienza, mentre la Cina (5.483) e il Perù (5.219) rappresentano un flusso migratorio più stabile e consolidato nel tempo.
La presenza della Russia, con soli 2.258 cittadini, evidenzia una differente traiettoria rispetto ad altri paesi del bacino del Mediterraneo.
La distribuzione tra le altre nazioni rivela un mosaico di provenienze ancora più ampio, che spazia dal Nord Africa con la Tunisia (4.214), l’Egitto (4.133) e il Senegal (3.352), all’Africa sub-sahariana con la Nigeria (2.799), il Pakistan (2.276) e l’India (1.888).
La Turchia (1.693), lo Sri Lanka (1.562), il Brasile (1.183), l’Iran (869), Cuba (745), gli Stati Uniti (509), l’Afghanistan (417), l’Argentina (316), la Somalia (175), la Siria (133), l’Iraq (124), l’Etiopia (96), l’Eritrea (54) e il Congo (43) contribuiscono a delineare un quadro eterogeneo e multiculturale.
Nel corso del 2024, si registra un calo del 26,5% nelle acquisizioni di cittadinanza italiana, passando da 8.760 a 6.438.
Questo decremento, pur solleva interrogativi sulle dinamiche dell’integrazione, può essere attribuito a molteplici fattori, come cambiamenti nelle politiche migratorie o ritardi nelle procedure amministrative.
Le acquisizioni per motivi di residenza (2.988) e per matrimonio (790) rappresentano la parte prevalente, mentre un numero considerevole (2.660) riguarda l’acquisizione da parte di minori, neo-maggiorenni o per ius sanguinis, a testimonianza del legame profondo che si sta radicando tra queste persone e il territorio ligure, e del processo di trasmissione intergenerazionale della cittadinanza.
L’analisi di questi dati fornisce una fotografia complessa dell’evoluzione della società ligure, caratterizzata da una crescente diversità culturale e da sfide e opportunità legate all’integrazione e alla convivenza.








