Presepe a Palazzo Rosso: la magia del Natale illumina Genova

L’illuminazione del presepe artistico di Palazzo Rosso ha sancito l’apertura ufficiale del periodo natalizio a Genova, un evento che trasforma l’imponente facciata di Palazzo Rosso, in Strada Nuova, in un luminoso scrigno di storia e arte, visibile a tutti i passanti di via Garibaldi.
La cerimonia, a cui hanno presieduto la sindaca Silvia Salis, la presidente del Municipio I Simona Cosso e l’arcivescovo Monsignor Marco Tasca, ha conferito al momento un’aura di solennità e condivisione, suggellando un’esperienza culturale destinata a illuminare le notti delle festività.

L’allestimento, frutto di una sinergia tra l’amministrazione comunale e l’Accademia Ligustica di Belle Arti, costituisce un raro esempio di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico ligure.
Le figure, raffiguranti la Sacra Famiglia, i pastori e figure nobiliari, emergono da un fondo di sontuosi drappeggi e dettagli realistici, testimonianza dell’abilità artigianale di un’epoca.
In gran parte opera di Pasquale Navone, scultore di spicco della produzione presepiale genovese del Settecento, le statuine in legno intagliato e dipinto, arricchite da abiti storici di pregevole fattura, provengono dal patrimonio delle collezioni civiche, con un contributo significativo proveniente dal Museo Giannettino Luxoro di Nervi.
L’ispirazione stilistica affonda le radici nelle rappresentazioni iconografiche del Seicento e del Settecento, riprendendo le scene di vita quotidiana immortalate nelle stampe di Antonio Giolfi e del pittore fiammingo Cornelis de Wael, restituendo un affresco vivido e suggestivo della società dell’epoca.

“Inaugurare questo presepe significa condividere con la città un’emozione profonda,” ha commentato la sindaca Salis, sottolineando il significato simbolico dell’evento.

“È un’opera che racconta l’anima di Genova, la sua radicata tradizione artigianale e la sua capacità di dialogare con il passato, mantenendolo vivo e attuale.
” La presenza di figure quali Pasquale Navone, discepolo della celebre bottega di Maragliano, testimonia l’importanza di questo patrimonio artistico per l’identità genovese.

L’arcivescovo Tasca, riflettendo sul significato più profondo della Natività, ha richiamato l’episodio dell’episodio di San Francesco a Greccio, che otto secoli fa, per la prima volta, volle rappresentare la Natività in forma scenica, come messaggio di pace universale.
Da allora, questa tradizione si è perpetuata e rinnovata, coinvolgendo intere comunità e artisti, che con ingegno e creatività, contribuiscono a diffondere un messaggio di speranza e fratellanza.

La luce del presepe, che illumina la notte genovese, si propone quindi come simbolo di pace, un invito a riscoprire i valori fondamentali del Natale e a condividerli con il mondo.

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