Un’operazione con rami d’indagine che affondano le radici in decenni di attività illecite ha portato al sequestro preventivo, per un valore superiore ai 2,5 milioni di euro, dei beni di proprietà del titolare di un compro oro genovese.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Genova – Sezione Misure di Prevenzione e coordinato dalla Procura della Repubblica, rappresenta l’apice di un’indagine complessa che ha svelato un sofisticato sistema di elusione fiscale e riciclaggio di capitali, configurando un quadro di evasione fiscale di natura socialmente pericolosa, come previsto dal Codice delle leggi antimafia.
L’indagine, che ha coinvolto il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova, ha ricostruito un patrimonio mobiliare e immobiliare detenuto in Italia e all’estero, dimostrando un abissale divario tra il valore dei beni in possesso dell’indagato e i redditi ufficialmente dichiarati.
Questa discordanza, unita a elementi che suggeriscono un tenore di vita incongruo rispetto alle entrate dichiarate, ha portato gli inquirenti a formulare l’ipotesi di un’attività illecita protrattasi per oltre quarant’anni, intrecciando la figura dell’imprenditore con un’economia sommersa di notevoli dimensioni.
Le indagini, caratterizzate da una rigorosa analisi patrimoniale e finanziaria, hanno richiesto una collaborazione internazionale, con l’emissione di un Ordine Europeo di Indagine in Francia e rogatorie internazionali nel Principato di Monaco.
Questa cooperazione transfrontaliera è stata cruciale per tracciare i flussi finanziari e individuare beni detenuti all’estero, testimoniando la natura internazionale dell’operazione.
Il provvedimento di sequestro, che ha interessato immobili, conti correnti, rapporti finanziari, ingente quantitativo di oro tra lingotti e gioielli, automobili di lusso e motociclette, si inserisce in un contesto di precedenti misure cautelari, eseguite a gennaio 2025, che avevano già portato al sequestro preventivo di denaro contante, preziosi, beni mobili, quote societarie, per un valore complessivo di 2,9 milioni di euro.
L’operazione testimonia l’impegno delle autorità nell’individuazione e nel contrasto a fenomeni di evasione fiscale di vasta portata, con un’attenzione particolare ai soggetti che, attraverso attività illecite, accumulano ingenti patrimoni eludendo il sistema fiscale e alimentando l’economia sommersa.
L’azione si configura come un esempio di come l’analisi finanziaria approfondita, supportata dalla cooperazione internazionale, possa portare alla luce schemi di riciclaggio e evasione fiscale complessi, colpendo nel segno dei responsabili e dei loro beni.






