martedì 5 Agosto 2025
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Skymetro Genova: Rischio di 398 milioni e futuro a rischio

La questione dello Skymetro di Genova si configura come un nodo cruciale per il futuro della mobilità urbana e delle infrastrutture nazionali, con implicazioni economiche e strategiche di notevole portata.
La recente comunicazione del Ministero delle Infrastrutture, in vista dell’imminente confronto tra il Vicepremier Salvini e la Sindaca Salis, delinea uno scenario di potenziale perdita di risorse finanziarie pari a 398 milioni di euro, somme destinate a un progetto di trasporto pubblico sopraelevato volto a migliorare la connettività tra la Val Bisagno e il centro cittadino.

L’inerzia del Comune di Genova, dopo oltre tre anni di sviluppo e l’assegnazione dei fondi, solleva interrogativi complessi sull’approccio alla pianificazione infrastrutturale e sull’allineamento tra obiettivi nazionali e scelte locali.

Sebbene il Comune mantenga la possibilità di sottoscrivere il contratto di appalto entro il 31 dicembre 2025, il Ministero, nel rispetto dell’autonomia decisionale della città, dichiara esplicitamente che, in caso di conferma della rinuncia al progetto, i fondi saranno riallocati.

Questa decisione, lungi dall’essere un mero riassorbimento di risorse, assume un significato più ampio nel contesto di una carenza strutturale di finanziamenti per il trasporto pubblico rapido in Italia.

Il Ministero sottolinea l’esistenza di ben 96 progetti in tutta la nazione, per un valore complessivo di circa 19 miliardi di euro, in attesa di essere finanziati.

La perdita dello Skymetro di Genova significherebbe, di fatto, la priorizzazione di altre iniziative cruciali per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, progetti che potrebbero contribuire a migliorare la qualità della vita di milioni di cittadini.
L’episodio evidenzia una riflessione più ampia sulla governance dei progetti infrastrutturali complessi: la necessità di un coordinamento efficace tra i diversi livelli istituzionali, la chiarezza degli obiettivi condivisi, e la capacità di adattarsi ai cambiamenti di contesto, senza compromettere l’impegno finanziario e la coerenza strategica.
La decisione finale del Comune di Genova avrà dunque ripercussioni non solo sul tessuto urbano locale, ma anche sull’allocazione delle risorse nazionali destinate a migliorare la mobilità sostenibile e la competitività del sistema Paese.

La situazione si configura come un banco di prova per il futuro delle politiche di sviluppo infrastrutturale italiano.

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