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Ventimiglia: tavolo al Ministero per accoglienza e sicurezza

La questione dell’accoglienza e gestione dei flussi migratori a Ventimiglia è stata al centro di un tavolo di lavoro al Ministero dell’Interno, che ha visto confrontarsi il sindaco Flavio Di Muro e il sottosegretario Nicola Molteni.

L’incontro, preceduto e incalzato da un episodio di violenza – una sparatoria che ha ferito due individui di origine straniera – ha messo in luce le criticità emergenti e ha delineato possibili strategie di intervento.

L’aggressione, verificatasi in un contesto di precarietà come quello di un accampamento abusivo lungo il fiume Roya, prontamente smantellato, ha acuito l’urgenza di ripensare le modalità di accoglienza e di garantire la sicurezza della comunità locale.

L’episodio non è un evento isolato, ma un sintomo di una situazione complessa che richiede un approccio strutturale e coordinato.

Una delle soluzioni discusse è l’istituzione di un secondo Punto di Assistenza Diffusa (PAD), specificamente dedicato agli uomini single, estendendo il modello di accoglienza già implementato per le famiglie.

Il primo PAD, nato su impulso dell’allora prefetto Valerio Massimo Romeo, si è dimostrato efficace nel dislocare le forme più evidenti di degrado urbano, eliminando accampamenti e bivacchi che affliggevano il quartiere di San Secondo.

Il nuovo PAD, pur mantenendo un collegamento con i servizi offerti dalla struttura esistente, opererebbe in maniera separata, mirando a creare un percorso di assistenza differenziato.
Il sindaco Di Muro ha ribadito con fermezza che la responsabilità finanziaria dell’accoglienza ricade interamente sul Ministero dell’Interno, escludendo la possibilità per il Comune di Ventimiglia di sostenere economicamente tali oneri.
Tale posizione sottolinea la necessità di un chiaro delineamento delle competenze e una condivisione delle risorse tra enti locali e ministero.
Al contempo, Di Muro ha confermato la continuità della politica degli sgomberi, motivandola non solo come misura a tutela della sicurezza e della qualità della vita dei residenti, ma anche come garanzia di condizioni di vita dignitose per gli stessi migranti, spesso esposti a rischi ambientali, come quello di esondazioni fluviali.

L’azione amministrativa si pone, dunque, come un equilibrio delicato tra la protezione dei diritti dei cittadini residenti e la salvaguardia della dignità delle persone in transito.

L’implementazione di un secondo PAD rappresenta un tassello di un piano più ampio che mira a gestire i flussi migratori in maniera più efficace, offrendo alternative abitative sicure e strutturate, al contempo contrastando le attività illecite che spesso si annidano in contesti di degrado urbano.
Il futuro di Ventimiglia, in questo senso, si gioca sulla capacità di creare una sinergia tra sicurezza, accoglienza e sviluppo sostenibile, garantendo un futuro più stabile e dignitoso per tutti.

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