Genova si appresta a celebrare l’Ottocento in un’edizione particolarmente ricca dei Rolli Days, dal 17 al 19 ottobre.
L’evento, che apre le porte delle magnifiche dimore nobiliari UNESCO, quest’anno estende il suo sguardo a luoghi chiave della trasformazione urbana genovese del XIX secolo, offrendo un quadro inedito del fermento culturale, economico e sociale che caratterizzò il periodo.
Una delle sorprese più attese è l’apertura di Palazzo Orsini, sede della Società Coutot-Roehrig, leader nazionale nella ricerca genealogica e successoria, un’occasione unica per scoprire un gioiello architettonico altrimenti inaccessibile.
La partecipazione di Coutot-Roehrig, espressa dalla legale rappresentante Nadia Spatafora, testimonia un impegno verso la comunità e un riconoscimento del valore storico-culturale del patrimonio genovese.
L’azienda, con radici profonde nell’ambito del diritto e delle relazioni familiari, si propone come custode della memoria e delle storie che si celano tra le mura di un palazzo simbolo.
Palazzo Orsini rappresenta un esempio emblematico di residenza nobiliare del secondo Ottocento, testimonianza di un’epoca in cui l’aristocrazia genovese, desiderosa di affermare il proprio status sociale e di partecipare attivamente alla vita politica ed economica della città, commissionava opere d’arte di straordinaria qualità.
La figura chiave di questo progetto fu l’avvocato Tito Orsini, un uomo di grande visione e sensibilità artistica, che seppe cogliere il genio di Nicolò Barabino, uno dei più importanti pittori genovesi del periodo.
La collaborazione tra Orsini e Barabino diede vita a un’opera monumentale, un vero e proprio “santuario” dell’arte barabiniana.
Per undici anni, l’artista si dedicò alla decorazione interna del palazzo, realizzando affreschi, dipinti e arredi che riflettevano i valori del tempo: progresso, scienza e celebrazione del passato attraverso l’esaltazione di figure storiche.
Sebbene i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale abbiano causato la perdita di una parte significativa di questo patrimonio artistico, ciò che resta continua a incantare, evocando l’atmosfera fastosa e raffinata dell’epoca.
L’approccio innovativo di Barabino, che anticipa alcuni tratti dell’Art Nouveau, si manifesta nell’uso di forme eleganti, motivi floreali e figure femminili che incarnano l’ideale di bellezza e raffinatezza.
Palazzo Orsini, con la sua architettura maestosa e la ricchezza dei suoi interni, si erge a testimonianza di un’epoca in cui Genova era un importante centro culturale e artistico, meta di viaggiatori provenienti da tutta Europa, desiderosi di ammirare le meraviglie del Grand Tour.
L’apertura al pubblico, per questi giorni speciali, vuole riaccendere la scintilla di quell’ammirazione, offrendo un’esperienza unica e indimenticabile.