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Gli Strauss: un impero di valzer e una dinastia musicale.

La Danza del Tempo: Gli Strauss e l’Impero del Valzer VienneseRoberto Iovino, con “Strauss.

Una dinastia a tempo di valzer”, ci offre un affresco vivido e dettagliato di una famiglia che ha plasmato il panorama musicale del XIX secolo: gli Strauss.

Più che una semplice storia di compositori, il libro è un’indagine sulla nascita e l’evoluzione di un fenomeno culturale, un vero e proprio *impero* fondato sulla musica da ballo, che ha saputo intercettare e definire il gusto di un’epoca.

La dinastia, a partire da Johann Strauss padre (1804-1849), rappresenta una rivoluzione nella concezione della musica popolare.
Non si limita a trascrivere le danze tradizionali tedesche ed europee, ma le eleva a un’arte sofisticata, infondendo loro un virtuosismo orchestrale senza precedenti.
Johann senior, figura carismatica e dinamica, non si limita alla composizione, ma sviluppa una vera e propria impresa musicale, creando orchestre itineranti che dominano le sale da ballo di Vienna e poi d’Europa, costruendo un modello di business ancora oggi sorprendente.
Il passaggio generazionale rivela dinamiche complesse e spesso conflittuali.
Johann Strauss figlio (1825-1899), erede di un padre dominante, si emancipa dalla sua ombra, raggiungendo una popolarità strabiliante con brani iconici come il “Danubio Blu”.

Il suo talento, unito a una personalità più introversa e sensibile rispetto al padre, gli permette di superare il suo predecessore nell’immaginario collettivo.
Josef Strauss (1827-1870), inizialmente destinato a una carriera ingegneristica, si rivela un compositore di notevole valore, seppur segnato da una vita breve e travagliata.
Eduard Strauss (1835-1916), il più giovane dei fratelli, si distingue per un acume imprenditoriale fuori dal comune, assumendo il ruolo di direttore e gestore dell’intera impresa musicale.

Iovino, con una prosa elegante e accessibile, non si limita a ricostruire le biografie dei singoli Strauss, ma indaga il contesto storico e sociale in cui operarono.
La musica degli Strauss, inizialmente percepita come intrattenimento leggero, ottiene il riconoscimento di compositori di spicco come Mendelssohn, Liszt, Brahms e Wagner, testimoniando la sua capacità di trascendere i confini tra musica popolare e musica colta.

Il libro culmina con l’epilogo della dinastia, segnato dalla dissoluzione delle orchestre nel 1901 e dall’impatto devastante della Prima Guerra Mondiale.

Un’eredità complessa, tuttavia, continua a vivere nel celebre Concerto di Capodanno, nato come atto di riaffermazione dell’identità austriaca sotto il regime nazista e divenuto, da allora, un evento globale.

L’evoluzione del Concerto, dai primi direttori come Klemens Krauss e Willi Boskovsky, ai maestri contemporanei come Herbert Von Karajan, Claudio Abbado e Riccardo Muti, testimonia la continua risonanza della musica degli Strauss nel panorama musicale internazionale.

“Strauss.
Una dinastia a tempo di valzer” è dunque più di una biografia: è una chiave di volta per comprendere un’epoca, un genere musicale e l’evoluzione del gusto popolare, offrendo al lettore un viaggio appassionante tra le note e le storie di una famiglia che ha fatto danzare il mondo.

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