sabato 2 Agosto 2025
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Genova

Genoa, Zangrillo escluso: mistero e tensioni interne scuotono il club.

Una vicenda intricata e dalle implicazioni potenzialmente rilevanti scuote il Genoa, con un gesto simbolico che ne evidenzia le tensioni interne e le complesse dinamiche societarie.

Alberto Zangrillo, figura di spicco nel panorama genovese, attuale membro del Consiglio di Amministrazione e precedentemente presidente, si è visto negare la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per la stagione in corso.

Il tentativo, avvenuto presso la biglietteria del Porto Antico, ha rappresentato un atto inatteso, confermato dalla società stessa e al centro di un’aura di mistero che alimenta speculazioni e interrogativi.

La motivazione ufficiale, sebbene non esplicitamente dichiarata, sembra far riferimento a una clausola interna che concede alla dirigenza la facoltà di negare l’accesso ai membri della tifoseria a chi abbia, in qualche modo, pregiudicato gli interessi del club.

Questa formulazione vaga apre la porta a interpretazioni divergenti e suggerisce una profonda frattura tra Zangrillo e la nuova gestione, guidata dal presidente rumeno Dan Sucu.
Il nodo cruciale della questione risiede nelle recenti vicende giudiziarie che coinvolgono il Genoa.

La società americana A-Cap, creditrice dei precedenti proprietari, i 777 Partners, ha contestato la validità dell’aumento di capitale promosso da Sucu nel dicembre scorso.
Zangrillo, secondo quanto trapela dall’ambiente genoano, si starebbe agendo come testimone per conto di A-Cap, alimentando sospetti su un suo presunto allineamento con gli interessi della società americana, in contrasto con quelli della proprietà attuale.

La decisione di negare l’abbonamento a Zangrillo non può essere interpretata come un semplice atto amministrativo, ma come una presa di posizione netta da parte della proprietà Sucu, volta a segnalare la propria distanza da figure percepite come scomode o potenzialmente destabilizzanti.

Il gesto, carico di significato simbolico, sottolinea la precarietà delle relazioni interne e la complessità del momento storico che il Genoa sta attraversando.

La situazione si fa ancora più intricata con la visita di Zangrillo alla Procura, le cui motivazioni rimangono per il momento sconosciute, ma che inevitabilmente accrescono l’attenzione mediatica e la sospensione di una vicenda che rischia di compromettere l’immagine del club.

La sentenza attesa per il 26 febbraio del prossimo anno, relativa alla contestazione dell’aumento di capitale, si preannuncia come un momento decisivo, in grado di delineare il futuro del Genoa e di chiarire il ruolo delle figure chiave coinvolte in questa contesa.

Il futuro del club, e di Zangrillo al suo interno, resta quindi appeso a un filo.

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