Un murale di rabbia e speranza si è levato dalla Gradinata Sud, un cartello immenso che incarna il tormento e la resilienza dei tifosi blucerchiati riuniti ieri sera.
Il messaggio, lapidario e diretto, recita: “Società indegna, vendi l’U.
C.
Sampdoria”.
La serata non è stata solo un grido di protesta, ma un atto di fede nel futuro della squadra.
Tra la folla, il peso dell’esperienza di anziani ultras si mescolava all’impazienza della nuova generazione, tutti accomunati da una passione incrollabile.
Nonostante la classifica – un bilancio crudo di zero punti in quattro incontri che relega la Sampdoria all’ultimo posto – l’impegno verso la squadra è stato ribadito con forza, un sostegno incondizionato che trascende i risultati sportivi.
Tuttavia, l’affetto per la squadra convive con un profondo disappunto verso la gestione societaria.
I cori, intensi e taglienti, si sono concentrati su Tey, figura centrale dell’azionariato, e Manfredi, il presidente in carica, accusati di incapacità e inadeguatezza nel guidare il club.
La contestazione non è un atto di violenza, ma un segnale d’allarme, un appello urgente a un cambio di rotta.
Il microfono è stato utilizzato come megafono per comunicare un desiderio chiaro e univoco: un passaggio di consegne, una cessione alla ricerca di una proprietà capace di infondere nuova linfa vitale nel club.
Non si chiede la resa, ma un atto di responsabilità, un riconoscimento della propria insufficienza e la volontà di facilitare il ritorno della Sampdoria al suo antico splendore.
Questa non è solo una richiesta di cambiamento; è un’affermazione di identità, una difesa orgogliosa di un patrimonio calcistico radicato nella storia di Genova.
I tifosi si sentono custodi di un’eredità, e non intendono assistere inerti al suo declino.
L’appello risuona potente: un nuovo proprietario, competente e appassionato, è l’unica via per salvare l’U.
C.
Sampdoria e restituire ai suoi sostenitori la speranza in un futuro luminoso.
Il cartello, simbolo di un’intera comunità, è un monito e una promessa: la passione blucerchiata non si spegne, ma attende, paziente e determinata, un nuovo inizio.







