Gestione faunistica del Parco delle Porediese: Coldiretti Torino solleva preoccupazioni.

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11 luglio 2024 – 10:20

Coldiretti Torino ha sollevato nuovamente la questione della nuova area protetta delle Porediese, contestata fin dall’inizio dall’associazione degli agricoltori. Quest’area comprende i laghi Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio e si estende su diversi Comuni tra cui Ivrea, Montalto Dora, Borgofranco, Cascinette e Chiaverano. È da oltre un mese che è decaduta la gestione faunistica che consentiva l’intervento dei selecontrollori per abbattere i cinghiali durante le ore notturne. Con l’istituzione del nuovo parco gestito dalla Città Metropolitana di Torino e stabilito dal Consiglio regionale, è necessario regolare la gestione faunistica attraverso un apposito piano che al momento non esiste.Prima ancora della scadenza del 1 giugno, Coldiretti aveva richiesto al nuovo consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana, Alessandro Sicchero, di intervenire immediatamente per evitare il blocco del contenimento dei cinghiali che si rifugiano nella zona dei 5 laghi. Tuttavia non è mai arrivata alcuna risposta dalla Città Metropolitana. Nel frattempo continuano ad aumentare le segnalazioni di danni alle coltivazioni nelle aree circostanti al nuovo Parco.Coldiretti aveva espresso la necessità di un intervento preventivo per evitare il vuoto nella gestione dei cinghiali. Il Parco sembra essere stato solo uno strumento politico elettorale; si è preferito agire contro l’agricoltura anziché pensare a un piano concreto di sviluppo sostenibile dell’area naturale già protetta ma mai effettivamente gestita. Attualmente tutto è in stallo in attesa degli strumenti di gestione obbligatori previsti dalla legge, mentre gli agricoltori subiscono perdite su prati, mais, castagne e viti, senza dimenticare il costante pericolo degli incidenti stradali.A metà maggio la Città metropolitana aveva preparato e inviato all’esame dell’Ispra il piano di contenimento dei cinghiali per il Parco dei Cinque Laghi di Ivrea. Ora spetta all’Ispra approvarlo con urgenza per permettere l’adozione delle misure necessarie e avviare le azioni di contenimento indispensabili. Tuttavia sembra che questo via libera tanto atteso non sia ancora arrivato.

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