Nel 2026, Gibellina si trasformerà da città segnata dalla tragedia del terremoto del ’68 a Capitale dell’arte contemporanea, grazie alla visionaria impresa avviata da Ludovico Corrao e portata avanti da artisti e intellettuali di fama internazionale come Philip Glass, Peter Stein e Alberto Burri. Tuttavia, proprio quando sembrava vicina al successo, la Fondazione Orestiadi subisce una scossa: Calogero Pumilia, ex presidente della fondazione e figura chiave nella sua rinascita dieci anni prima, decide di dimettersi improvvisamente.Le dimissioni di Pumilia svelano un intrigo paesano orchestrato dalle figlie di Corrao e dallo sponsor della Fondazione, desiderosi di prendere il controllo. Nonostante il suo impegno nel risollevare le sorti finanziarie dell’istituzione e garantire regolarità nei pagamenti dei dipendenti, Pumilia si sente costretto a lasciare la presidenza per difendere la propria dignità.Questo episodio mette in luce le complessità e le rivalità presenti nel panorama culturale siciliano, dove anche le opportunità più luminose possono trasformarsi in contese meschine. Mentre Gibellina si prepara a brillare come centro artistico nel 2026, Agrigento vive una situazione contrastante come capitale italiana della cultura 2025 senza un programma definito, evidenziando le sfide e i contrasti che caratterizzano il mondo dell’arte e della cultura in Sicilia.Le dimissioni di Pumilia suscitano sorpresa tra i membri del consiglio direttivo della Fondazione Orestiadi e del sindaco di Gibellina Salvatore Sutera, evidenziando la complessità delle relazioni e delle dinamiche interne che influenzano il destino delle istituzioni culturali nell’isola.
Gibellina, da Capitale dell’arte contemporanea a intrighi paesani: le dimissioni di Calogero Pumilia.
Date: