Giorgio Carozzi rivela pressioni per proroga concessione porto: inchiesta su corruzione coinvolge personalità di spicco.

Giorgio Carozzi, ex giornalista e membro del comitato di gestione del porto di Genova, ha dichiarato di aver subito pressioni per cambiare idea e votare a favore della proroga della concessione trentennale al gruppo Spinelli del Terminal Rinfuse. Questa rivelazione è emersa durante l’inchiesta condotta dai magistrati coordinati dal procuratore Nicola Piacente sul presunto sistema di corruzione che ha portato all’arresto di diverse personalità, tra cui Giovanni Toti.Carozzi, che ha rappresentato il Comune guidato da Marco Bucci nel voto in questione, sembra avere fornito dettagli approfonditi sulla vicenda, evidenziando le possibili interferenze esterne nella decisione riguardante la concessione. La sua testimonianza getta nuova luce su un presunto scenario di corruzione che coinvolge figure di spicco nel contesto politico locale.Le pressioni subite da Carozzi sollevano interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle procedure decisionali legate alla gestione portuale e mettono in discussione la regolarità degli atti amministrativi compiuti in merito alla concessione. L’inchiesta in corso potrebbe portare a ulteriori sviluppi e svelare altri casi simili che coinvolgono personaggi influenti nell’ambito marittimo ed economico della regione.La testimonianza di Carozzi rappresenta un importante passo verso la scoperta della verità dietro le manovre illecite che sembrano aver influenzato scelte cruciali per lo sviluppo del porto e dell’economia locale. La sua collaborazione con le autorità giudiziarie potrebbe contribuire a smascherare reti criminali che operano nell’ombra per ottenere vantaggi illeciti a discapito della collettività.