14 gennaio 2025 – 14:32
Il 14 gennaio del 2015, Giorgio Napolitano annunciò le sue dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica. Era un momento storico, un record da celebrare: nessun Capo dello Stato era mai stato eletto due volte. La decisione di Napolitano giunse in un contesto politico turbolento, con il Paese immerso in una profonda crisi economica e istituzionale. Il Quirinale aveva visto trascorrere quasi nove anni sotto la sua guida, segnati da sfide e cambiamenti epocali.Dopo la sua partenza, il Parlamento si preparò a eleggere un nuovo Presidente: Sergio Mattarella, figura riservata e poco nota al grande pubblico. Ma sotto la sua presidenza, gli italiani avrebbero imparato ad apprezzarne la saggezza e l’onestà intellettuale. Nel frattempo, Napolitano tornò a vivere nel quartiere Monti insieme alla moglie Clio, riflettendo sulle sfide affrontate durante i suoi due mandati.L’Italia si trovava in uno stato di stallo politico ed economico: l’antipolitica dilagava, i debiti sovrani mettevano a dura prova l’economia nazionale e lo spread raggiungeva cifre preoccupanti. Ma Napolitano non si arrese mai alla disperazione: ribadiva continuamente la necessità di abbassare i toni e attuare riforme concrete per modernizzare lo Stato.La sua visione per il Paese era chiara: puntare sulla stabilità del sistema, promuovere l’europeismo e ottenere il rispetto dei partner internazionali. Con il suo approccio severo ma giusto, Napolitano incarnava l’ideale di un’Italia normale e rispettata sulla scena internazionale. La sua eredità sarebbe rimasta indelebile nella storia del nostro Paese.