Giornata in memoria delle vittime da Coronavirus, la Valle d’Aosta ricorda i suoi morti

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In ricordo di tutte le valdostane e i valdostani deceduti a causa della pandemia da Covid-19, nella Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, il Presidente della Regione Erik Lavevaz, a nome di tutto il Governo regionale, rende omaggio alle 419 persone scomparse, ad oggi in Valle d’Aosta dopo aver contratto l’infezione da Sars-Cov-2.

Quest’emergenza rischia di allontanarci dalla coscienza dell’effetto più drammatico della pandemia: il gravissimo sommarsi, giorno dopo giorno, dei lutti che hanno segnato la nostra comunità.

Un anno fa abbiamo dovuto iniziare a sospendere le nostre libertà quando la malattia aveva colpito pochi di noi: oggi, ciascuno valdostano conosce persone che hanno perso la vita a causa del virus. Solo lo sforzo di tutti, in Valle d’Aosta come nel mondo intero, ci ha permesso di accendere la luce in fondo a questo tunnel: la campagna vaccinale ci mostra la direzione.

Ancora oggi viviamo questo dramma, ma abbiano di fronte sfide nuove sulle quali concentrarci: quelle che ci porteranno a rinascere come comunità, dopo aver scritto una pagina difficilissima per tutti noi. Ad accompagnarci deve essere il ricordo delle tante valdostane e dei tanti valdostani che con questo virus sono morti: anche per onorare la loro memoria dobbiamo trovare la forza di ricostruire i nostri legami di comunità, nel rispetto dell’esperienza di ciascuno, traendo insegnamento dalla responsabilità che abbiamo gli uni nei confronti degli altri.

Al messaggio del Presidente della Regione, si unisce anche quello dell’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Roberto Alessandro Barmasse che ricorda quanto siano stati determinanti il lavoro e la professionalità di tutti i sanitari valdostani.

Un particolare ringraziamento va a tutti i professionisti del sistema sanitario valdostano e ai tanti volontari che hanno collaborato per dare sempre una risposta alle tante esigenze di chi ha vissuto l’infezione da Sars-Cov-2 e a chi purtroppo non ce l’ha fatta.

Ho vissuto la prima parte della pandemia da medico, lavorando all’interno dell’Ospedale Parini. In poche settimane, il presidio sanitario multidisciplinare di riferimento per i valdostani si è trasformato in ospedale Covid. Dopo i primi malati sono arrivati anche i primi decessi. Un momento difficile che non potrò scordare facilmente.

Oggi, a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, mi trovo dall’altra parte della “barricata”, dove bisogna decidere per l’intera comunità e dove bisogna mettere in campo una politica sanitaria atta a dare risposte adeguate ai valdostani. Ribadisco dunque l’importanza della vaccinazione e ritengo che sia attualmente l’unica strategia sanitaria in grado di farci riappropriare della nostra quotidianità, delle nostre attività e della nostra libertà.

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