27 giugno 2024 – 18:48
Nella notte tra il 25 e il 26 aprile, Jhonny Sulejmanovic, un giovane di 18 anni di origini bosniache residente a Torino, è stato brutalmente assassinato con tre colpi di pistola mentre dormiva nel suo furgone parcheggiato in via Varsavia a Milano, precisamente nella zona dell’Ortomercato. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile hanno portato all’arresto di quattro uomini ritenuti responsabili di quanto accaduto. Tra di essi figurano Roberto Ahmetovic, 33 anni, il cognato Jagovar Ahmetovic, 38 anni, e Rubino Sulejmanovic, 35 anni.Il delitto è stato definito dalla gip di Milano Ileana Ramundo come una “spedizione punitiva pianificata e organizzata”. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte durante l’inchiesta coordinata dal pm Pasquale Addesso, la tragica vicenda sarebbe scaturita da una lite avvenuta poche ore prima tra Jhonny e Roberto Ahmetovic. Quest’ultimo avrebbe deciso di vendicarsi dopo essere stato pesantemente picchiato dal giovane torinese.Il gruppo di aggressori si sarebbe presentato davanti al furgone Fiat Ducato in cui Jhonny si trovava insieme alla moglie, rompendo i vetri e aprendo il fuoco. Mentre la donna è riuscita a mettersi in salvo, il ragazzo è stato colpito mortalmente senza possibilità di difesa. In seguito all’aggressione, i quattro uomini avrebbero anche rubato alcuni oggetti depredatazione: una collana d’oro, un bracciale e una somma consistente di denaro.Le indagini sono state supportate dalle testimonianze dei familiari della vittima e dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona circostante. Il gip ha evidenziato la gravità dell’omicidio definendolo come un atto estremamente violento che ha avuto origine da una banale lite precedente. Gli arrestati sono stati inoltre accusati di rapina aggravata in concorso per aver sottratto i beni della vittima dopo l’efferato omicidio.In attesa del processo penale che farà luce sui dettagli dell’accaduto, la comunità locale resta sconvolta da questa tragica vicenda che ha privato un giovane della vita in modo così crudele e ingiustificabile.
