Nel cuore della vivace città di Torino, un gruppo di giovani manifestanti ha scosso la tranquillità del Castello del Valentino con il loro grido di “Palestina libera”. Dopo gli scontri con le forze dell’ordine, una decina di ragazzi e ragazze hanno fatto irruzione nell’edificio che ospitava la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali. I ministri presenti, tra cui Tajani, Bernini, Lollobrigida e Pichetto, avevano già abbandonato la sala dopo la sessione mattutina. Gli studenti del politecnico di Torino sono stati fermati prima di poter accedere al Salone d’Onore, dove si stava preparando la sessione pomeridiana dell’evento. Solo una coraggiosa ragazza è riuscita a varcare le soglie con una bandiera palestinese in segno di protesta. Con voce ferma ha esortato i presenti a prendere posizione contro il genocidio del popolo palestinese e curdo, denunciando l’inazione nei confronti delle sofferenze umane.Nonostante i tentativi dei responsabili della sicurezza di allontanarla, la ragazza è stata rimossa con decisione dalla sala. Il gruppo di manifestanti si è quindi diretto verso l’uscita ma è stato bloccato dagli agenti in assetto antisommossa. Dopo un breve impasse, finalmente sono stati autorizzati ad abbandonare l’edificio senza ulteriori conflitti. La tensione nel castello si è placata ma il messaggio dei giovani ribelli resonava ancora nell’aria: l’appello alla solidarietà e alla giustizia per i popoli oppressi non poteva passare inosservato. La loro azione dimostrava il desiderio urgente di cambiamento e di sensibilizzazione su questioni cruciali che spesso vengono ignorate o sottovalutate dalla politica internazionale.
Giovani manifestanti scuotono il Castello del Valentino di Torino con grido “Palestina libera”
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