Governo israeliano ammette errori nella sparatoria di Gaza che hanno provocato la morte di 15 medici palestinesi e 14 membri delle organizzazioni umanitarie.

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Il governo israeliano ha ammesso una serie di errori strategici e umanitari durante la sparatoria nella Striscia di Gaza del marzo scorso, che ha causato la morte di 15 medici palestinesi. La Commissione d’inchiesta interna ha concluso che l’esercito israeliano aveva commesso una serie di violazioni delle norme militari e umanitarie, incluse omissioni professionali e mancata risposta alle conseguenze dell’incidente.L’indagine ha rilevato che le forze israeliane avevano aperto il fuoco su squadre di Difesa civile e della Mezzaluna Rossa a Rafah, nel sud del territorio palestinese. Secondo la Commissione, queste azioni sono state ingiustificate ed hanno portato alla morte di otto membri della Mezzaluna Rossa, sei membri della Protezione civile di Gaza e un membro dell’Unrwa.Il generale Yoav Har-Even, responsabile delle indagini, ha ammesso che l’esercito israeliano aveva commesso un errore grave. “Siamo profondamente rammaricati per le vittime collaterali”, ha dichiarato. L’ufficiale in comando dell’unità sul campo sarà immediatamente sollevato dall’incarico.La Commissione ha concluso che queste azioni sono state ingiustificate e hanno portato alla morte di molte persone non coinvolte nel conflitto. Il rapporto esprime rammarico per le vittime collaterali e ammette che è stato un errore grave, ma non pensa sia uno sbaglio che accade tutti i giorni.Le Nazioni Unite hanno definito questa sparatoria come un possibile crimine di guerra, mentre l’Alto Commissario per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso profonda preoccupazione per le azioni dell’esercito israeliano.

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