08 febbraio 2024 – 20:12
Il libro “Cara Giulia” di Gino Cecchettin, scritto insieme a Marco Franzoso, è un’opera che va oltre la semplice testimonianza del dolore di un padre per la perdita della figlia. È un progetto ambizioso, parte di una più ampia iniziativa per sostenere le vittime di violenza di genere.Attraverso una lunga lettera, Gino Cecchettin si interroga sugli errori e sulle radici profonde della cultura patriarcale nella nostra società. Con coraggio e consapevolezza, il padre di Giulia si rivolge alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni, cercando di sensibilizzare sul tema della violenza di genere.Giulia è diventata un simbolo pubblico dopo la sua tragica morte. Gino Cecchettin sente il dovere di far conoscere al mondo chi era sua figlia e di porre delle domande importanti affinché non si ripetano tragedie simili. In particolare, riflette su come i genitori abbiano commesso errori nell’educare i propri figli all’amore, al rispetto e alla comprensione, concentrandosi invece sulla possessività.Gino Cecchettin è determinato a fare tutto il possibile per combattere la violenza di genere. In memoria di Giulia, ha avviato progetti volti a contrastare questo fenomeno. La laurea postuma conferita alla giovane donna in ingegneria biomedica testimonia il suo talento e le sue potenzialità che sono state spezzate in modo così tragico.La direttrice editoriale di Rizzoli, Federica Magro, sottolinea l’importanza di riflettere sulla violenza di genere come società civile. Perciò, è grata a Gino Cecchettin per aver contribuito a questo dibattito con una riflessione lucida e preziosa che può portare a un cambiamento necessario.Il libro “Cara Giulia” rappresenta quindi un appello alla consapevolezza e all’azione per combattere la violenza di genere. È un messaggio potente che invita tutti a fare la propria parte per creare una società più giusta e rispettosa.