28 agosto 2024 – 20:40
Il grido dei pescatori di Porticello a Palermo risuona potente: “È una bomba ambientale”. Le preoccupazioni riguardo alle condizioni del Bayesian non si placano, anzi vengono amplificate dai media locali. Mentre si cerca di fare luce sul mistero dell’affondamento con l’identificazione dei responsabili, cresce la preoccupazione per le possibili ripercussioni sul mare e sulle coste circostanti. La situazione viene compresa in tutta la sua gravità. Non si tratta solamente di una grande tragedia umana che ha causato la perdita di sette vite umane, ma anche del serio rischio ambientale legato al relitto del Bayesian, affondato il 19 agosto al largo di Porticello.All’interno delle cisterne dell’imbarcazione giace ancora una considerevole quantità di carburante e oli stimata intorno ai 18mila litri. Qualora questa sostanza dovesse fuoriuscire e riversarsi in mare, ci troveremmo di fronte a una vera e propria catastrofe ecologica. Inoltre, emerge la denuncia della Sea Watch riguardo alla differenza di trattamento nei soccorsi tra i migranti e il caso del Bayesian: “Esiste naufragio e naufragio”.Le indagini sull’episodio sono seguite dall’Arpa Sicilia, l’agenzia regionale incaricata della tutela dell’ambiente. Sono stati effettuati campionamenti per valutare lo stato delle acque intorno al luogo dove è avvenuto l’affondamento dello yacht. Il direttore Vincenzo Infantino ha dichiarato: “Abbiamo raccolto campioni che sono già stati inviati in laboratorio. Restiamo disponibili per eventuali operazioni di recupero o bonifica, supportando le autorità locali nel monitoraggio per garantire che non vi siano problemi ambientali rilevanti”. Anche la Guardia Costiera sta monitorando costantemente le condizioni del mare tramite mezzi navali propri: “Al momento non si rilevano perdite né tracce evidenti di inquinamento da idrocarburi”.