Il caso del ministro della Difesa, Guido Crosetto, coinvolto come testimonial involontario in una serie di post ingannevoli su Facebook riguardanti investimenti fasulli, ha scatenato una vera e propria guerra mediatica. Nonostante i tentativi di cancellare i post incriminati, ne appaiono continuamente di nuovi, coinvolgendo una vasta gamma di nomi noti: dal presidente Sergio Mattarella a Giorgia Meloni, da Giancarlo Giorgetti a Fabio Panetta. Persino volti noti del giornalismo come Enrico Mentana e Giovanna Botteri sono stati coinvolti in questa rete di truffe che sembra non risparmiare nessuno, nemmeno figure come Massimo Moratti o gruppi importanti come Eni, Enel, Fininvest e la famiglia Berlusconi.In un duro sfogo su Facebook, Crosetto denuncia la facilità con cui delinquenti possono diffondere video ingannevoli per attirare le persone più vulnerabili. La sua indignazione è palpabile quando racconta di aver ricevuto un messaggio da qualcuno che gli chiedeva conferma dell’affidabilità di tali investimenti solo perché lui stesso era stato utilizzato come testimonial. È evidente che il ministro sia determinato a contrastare queste pratiche fraudolente sui social media e a far emergere la responsabilità delle piattaforme che permettono tali abusi senza assumersene alcuna conseguenza.Crosetto non si limita a difendersi ma passa all’attacco, mettendo in luce l’importanza di denunciare pubblicamente queste truffe per proteggere gli utenti meno informati. Rivela che ha già fatto chiudere un profilo simile in passato ma che ogni volta che uno viene chiuso ne spunta subito un altro. La sua determinazione nel contrastare queste frodi è evidente e si fa portavoce di una necessaria presa di coscienza collettiva.La diffusione massiccia di contenuti falsi e truffaldini sui social media è preoccupante: bastano pochi clic per cadere in inganni ben orchestrati. Il caso dell’azienda ‘ImageGen’ che promuoveva un presunto progetto imprenditoriale con Meloni e Mattarella per fare soldi facilmente rappresenta solo la punta dell’iceberg. Moltissime persone hanno già subito danni finanziari a causa di questi imbrogli online, con un aumento significativo delle truffe finanziarie e del trading online registrato dalle autorità competenti.È urgente sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno dilagante e agire con fermezza contro coloro che abusano della fiducia altrui per fini fraudolenti. La tutela dei cittadini da queste truffe digitali deve diventare una priorità assoluta per garantire la sicurezza economica e sociale di tutti i membri della società moderna.
Guerra mediatica: il ministro Crosetto contro le truffe sui social media
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