La sfida del racconto: come i giornalisti affrontano l’ombra della criminalità organizzata.L’intreccio tra verità e ombra è sempre stato un tema complesso per il mondo dei media, ma negli ultimi anni sembra che quest’ultimo abbia acquisito una fisionomia ancora più sfuggente. La mafia, quella vera e propria, non solo non si è spenta come forse ci si attendeva dopo la stagione delle stragi, ma sembra aver cambiato strategie. Mentre alcuni suoi esponenti sono stati portati alla luce con gli arresti di ieri, altri continuano a svolgere le loro attività senza alcuna visibilità.Ecco perché oggi più che mai è importante per i giornalisti saper scovare e scoprire questi interessi mafiosi. Questo non significa solo dover indagare in profondità sulle attività dei criminali, ma anche analizzare le stesse istituzioni e società civile per comprendere dove la complicità può manifestarsi. Non basta più seguire semplicemente l’ultima notizia su un processo o un arresto; è necessario andare oltre e capire come questa complicità si insinua nelle strutture della società.La sfida che i giornalisti affrontano in questo scenario è duplice. Da una parte, c’è la difficoltà di raccogliere informazioni precise sui soggetti interessati a operare sottotraccia; dall’altra, ci sono le limitate possibilità di essere in grado di mettere alla luce queste dinamiche, nonostante i tentativi di corruzione e intimidazione che possono venire dai più vari soggetti. Si tratta quindi di equilibrio tra il proprio dovere professionale e la necessità di difendersi da tali minacce.Nell’ambito di questa sfida, si è chiesto a Franco Lannino, un fotogiornalista che ha documentato le stragi di mafia, di condividere le sue riflessioni al fine di fornire ai partecipanti una visione più comprensiva e complessa dei problemi. In quanto esperto di giornalismo investigativo ed editore del libro “Mafia: la verità non è uno schermo”, ha contribuito a rivelare le strategie utilizzate da organizzazioni mafiose per occultare le loro attività, fornendo al tempo stesso consigli su come poterle smascherare e smantellare.In questo contesto si può pensare che la comparsa di un libro come “Mafia: la verità non è uno schermo” sia particolarmente significativa. Pubblicato nel settembre del 2019, esso contiene una serie di interviste a importanti personaggi, tra cui esponenti della magistratura e dei media, riguardanti le strategie utilizzate da organizzazioni mafiose per occultare le loro attività e i modi in cui queste possono essere smascherate.
I giornalisti contro l’ombra della mafia: Occultare la verità è sempre più facile
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