Il giorno della liberazione finanziaria annunciata da Trump si è trasformato in una giornata di panico per i mercati azionari italiani, con la Borsa di Milano che ha chiuso con una perdita del 7%, dopo due sedute consecutive di calo. Lo spread, indice della volatilità dei titoli di stato, ha toccato i massimi di novembre, raggiungendo il valore di oltre 130 punti base.Gli investitori si sono sentiti colpiti dal messaggio politico del presidente americano, che aveva invitato a evitare l’allarmismo. Tuttavia, la comunità finanziaria non ha risposto all’appello e teme per la crescita dell’economia italiana, particolarmente esposta al commercio con gli Stati Uniti. L’incertezza sul futuro delle relazioni commerciali tra Italia e USA è aumentata, a causa del Def di prossima pubblicazione, che dovrebbe operare una revisione dei dati precedenti per riflettere la riduzione della crescita prevista.Inoltre, i mercati azionari del Vecchio continente sono scivolati: Madrid ha chiuso con un ribasso del 5,1%, seguito da Parigi e Amsterdam, che hanno subito una perdita del 4,7%. Londra ha ceduto il 4,4% e Francoforte l’ha perso l’1%. Le perdite totali sono state superiori ai 683 miliardi di euro.L’Italia si trova in un’epoca di grande incertezza. I dati economici pubblicati da Bankitalia e Confindustria hanno previsto una crescita del 0,6%, dimezzata rispetto al Piano strutturale di bilancio del 1,2%. Tuttavia, non si tiene conto degli effetti delle ritorsioni commerciali, dell’incertezza e della risposta dell’Europa a un negoziato appena iniziato. La situazione è ulteriormente complicata dalla svalutazione dello yuan cinese, che sarebbe la reazione di Pechino ai dazi del 34% imposti da Trump.Il governo italiano dovrà affrontare anche il costo dei Btp, che è aumentato a causa della “svolta” tedesca sulla spesa militare. Il Def in arrivo al Consiglio dei ministri mercoledì punta su una crescita sotto l’1%. I dati economici previsti per il prossimo futuro faranno un impatto significativo sul debito pubblico e sulla spesa del Mef.Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, propone la possibilità di attingere ai fondi europei per la coesione e Transizione 5.0 per creare un nuovo piano di incentivi agli investimenti. La situazione finanziaria dell’Italia non è facile: gli investitori temono per il futuro della crescita economica, i mercati azionari sono in caduta libera e lo spread si mantiene alto a causa delle incertezze sui negoziati commerciali con la Cina.
I mercati italiani sembrano ormai alle prese con una crisi senza precedenti
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